Regione – Nella seduta odierna, il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Sandra Lonardo, ha approvato all’unanimità il Regolamento concernente i servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, persone diversamente abili e minori. Il Regolamento, in integrazione con il sistema territoriale dei servizi sociali e alla persona, statuisce i requisiti strutturali, organizzativi e funzionali minimi, che i servizi socio assistenziali residenziali e semiresidenziali, sia privati che pubblici, e in qualsiasi modalità gestionale organizzati, devono possedere per essere autorizzati al funzionamento. L’assessore alle Politiche Sociali Rosa D’Amelio ha sottolineato che “…il regolamento è importante per consentire alle associazioni che operano con le fasce deboli di poter continuare la propria attività in strutture residenziali e semiresidenziali adeguate ad anziani, diversamente abili e minori”. Il Presidente della Commissione Sanità Angelo Giusto ha ricordato che “…nel 2003 il Consiglio ha approvato la legge che istituisce le residenze sanitarie assistenziali. Siamo in attesa della loro definizione in quanto la Giunta deve fissare la disciplina delle nuove strutture e i criteri di accreditamento. C’è un problema di ordine generale che riguarda le leggi approvate da questo Consiglio, – ha osservato Giusto – ovvero l’insufficienza di questa assemblea che ha approvato leggi importanti le quali, però, non trovano applicazione. Il caso della legge sulle rsa ne costituisce un esempio eclatante: essa, infatti, nonostante la sua positività sul piano della riduzione della spesa sanitaria, è rimasta inapplicata”. Il presidente del gruppo di An Franco D’Ercole ha sottolineato che “…i servizi residenziali e semiresidenziali per fasce deboli disciplinati da questa normativa si caratterizzano per un grave appesantimento delle strutture stesse e, dunque, inefficaci di fronte a problematiche complesse come quelle delle categorie cui hanno riferimento”. Il capogruppo dell’Udc Pasquale Marrazzo, che ha presentato numerosi emendamenti, ha sottolineato che “…questi insediamenti devono tenere conto dell’elevata sismicità del nostro territorio, prevedendo edifici che rispondano alle caratteristiche antisismiche. Ritengo, inoltre, che prevedere queste strutture nel solo napoletano presenta dei profili di illegittimità costituzionale”. Tra quelli gli emendamenti presentati, Marrazzo ha proposto che i termini per l’adeguamento strutturale e professionale siano ridotti da quattro, come previsto dal regolamento, ad un anno. A questo proposito, il capogruppo dell’Udeur Fernando Errico ha proposto di prevedere due termini diversi: due anni per l’adeguamento professionale e un anno per quello strutturale. Il Consiglio ha, infine, approvato la proposta del consigliere Fausto Corace (Sdi), che prevede due anni per l’adeguamento dei requisiti strutturali e quattro per quelli professionali, nonché il rinvio della decisione consiliare al termine dell’esame del provvedimento. Il capogruppo del Nuovo Psi Massimo Grimaldi, che ha presentato alcuni emendamenti al provvedimento, ha evidenziato che “…finalmente arriva in Aula un provvedimento socialmente importante che, come tale, va perfezionato”. Il consigliere Grimaldi ha proposto, tra l’altro, con un proprio emendamento, approvato dall’assemblea, che la laurea in teologia sia tra i titoli di studio utili per l’accesso all’incarico professionale nell’ambito delle diverse tipologie residenziali.
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