Regione – Sanità, settore riabilitazione: a rischio 10 mila posti

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Regione – Settore riabilitazione: 10 mila posti a rischio. Allarmante la situazione per i centri privati di riabilitazione che sono stati costretti allo stato di agitazione a causa di dissesti finanziari non poco rilevanti. “Non ci pagano, congelano le tariffe e ci tolgono il lavoro”, è questo il grido di allarme che sale da parte dei gestori dei centri che, attraverso una missiva indirizzata alla Regione Campania ed in particolare al presidente Antonio Bassolino e all’assessore alla Sanità Angelo Montemarano, chiedono la costituzione di una unità di crisi in grado di arginare il problema. Anisap, Anpric, Aris, Confindustria sanità, Confapi, Foai, Coordinamento sanità privata della Terra di lavoro dichiarano apertamente di non essere più nelle condizioni di garantire il livello occupazionale. Il che comporterà una crisi senza precedenti in tutta la Campania. E non poteva essere esonerata dalla crisi un’Irpinia che gode di numerosi centri privati che inevitabilmente potrebbero essere colpiti dal ‘dissesto’. Una situazione grave che gli addetti al mestiere attribuiscono alla “irresponsabilità con cui sono state compiute alcune scelte, illegittime e ingiuste, adottate dalle Asl e dal governo regionale”. L’assistenza riabilitativa, infatti, fino al 2008 subisce un calo del 25 per cento rispetto al passato, in più le tariffe verranno congelate al gennaio 2000. A questo va inoltre ad aggiungersi il blocco totale di nuovi accordi di dilazione di pagamento per le prestazioni finora erogate. E i dati appaiono ancora più allarmanti: le tariffe sono ferme al 2000. Da allora si sono avuti tre nuovi contratti per i quali i gestori delle strutture hanno dovuto pagare arretrati e aggiornare gli stipendi. In termini pratici ci si attesta intorno al 9 per cento in più. In questo modo il 25 per cento di riduzione delle spese del triennio 2006-2008 per la riabilitazione arriva fino alla soglia del 30 per cento. Insomma, tutti i presupposti sembrano essere buoni … per chiudere i battenti.

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