Regione – Una seduta convulsa e contraddittoria, quella che ha portato all’approvazione della legge regionale sui rifiuti. Un documento che ha fatto riscontrare, fino all’ultimo momento, la volontà di mediazione necessaria per una tematica scottante contrapposta ad attimi di tensione. Al punto tale che lo stesso presidente Bassolino si è visto costretto ad ammonire la sua maggioranza intimando di “mandare tutti a casa”. Ma alla fine ha prevalso il buon senso e all’indomani dell’approvazione nascono le prime manifestazioni di approvazione. Il consigliere regionale dei Ds Pietro Ciarlo manifesta la propria soddisfazione per un documento che “nonostante tutto” ha fatto registrare assenso in quanto “ne è stato recepito l’impianto iniziale”. La proposta, infatti, focalizza l’attenzione sull’organizzazione su base provinciale del ciclo integrato dei rifiuti ma, soprattutto, “è inedita la predefinizione dei contenuti dello Statuto delle Autorità d’Ambito che non si riscontra in alcuna legislazione relativa agli Ambiti territoriali ottimali. Tale norma è significativa e può essere molto utile a superare le conflittualità localistiche”. La legge, come spiegato dagli stessi interessati, non incide direttamente sulla risoluzione della crisi emergenziale ma è fondamentale, invece, per la successione dal regime commissariale a quello ordinario della gestione dei rifiuti. Insomma, un innegabile passo in avanti che merita attenzione. In particolare la legge si sofferma sul ciclo integrato dei rifiuti, la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati sul territorio regionale; individua le funzioni e i compiti amministrativi che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale, disciplinandone l’organizzazione e le modalità di svolgimento; determina, in applicazione dei principi del decentramento funzionale e di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, le funzioni e i compiti amministrativi il cui esercizio è conferito dalla Regione alle Province e ai Comuni ovvero alle loro forme associative. Le finalità individuate sono: prevenire, governare e ridurre la produzione dei rifiuti, incentivare, potenziare e agevolare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e speciali, adottando con priorità le misure dirette al recupero dei rifiuti mediante riutilizzo, riciclo e ogni altra azione diretta a ottenere da essi materia prima secondaria; incentivare la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti, privilegiando forme di trattamento che ne consentano il recupero e l’utilizzo produttivo, conseguendo l’obiettivo della minimizzazione dell’impatto ambientale connesso allo smaltimento; diminuire, mediante idonei e certificati trattamenti, la pericolosità dei rifiuti; contenere e razionalizzare i costi di gestione del ciclo dei rifiuti, valorizzando, mediante attività concertative a scala territoriale, la capacità di proposta e di autodeterminazione degli enti locali, incentivandone la partecipazione attiva nelle procedure di predisposizione, adozione, approvazione e aggiornamento dei piani di gestione dei rifiuti; garantire l’autosufficienza regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani; individuare forme di cooperazione tra i vari livelli delle autonomie territoriali; promuovere le attività finalizzate al miglioramento delle conoscenze e delle capacità di intervento e regolamentare le fasi fondamentali a un effettivo recupero della frazione organica da rifiuto; superare lo stato di emergenza nei settori della gestione dei rifiuti e provvedere alla bonifica e al ripristino ambientale dei siti inquinati. Per quanto riguarda l’aspetto economico la legge stanzia un milione di euro per la sua attuazione nell’anno in corso.
Il punto di vista di An: legge “inutile e gravosa per i cittadini”
“Una legge che non risolverà l’emergenza, che non afferma una linea chiara per lo smaltimento dei rifiuti e graverà fortemente sui cittadini della Campania che vedranno raddoppiare la tassa sui rifiuti”. Così il Gruppo Regionale di Alleanza Nazionale ha commentato la legge in materia di rifiuti approvata ieri dal Consiglio regionale della Campania. Questa mattina il capogruppo Francesco D’Ercole e i Consiglieri Salvatore Ronghi e Pietro Diodato hanno tenuto una conferenza stampa. “La legge ha avuto un iter tortuoso sia in Commissione che in Aula evidenziando da subito le conflittualità interne del centrosinistra, preda della sinistra estrema e dei Verdi – ha ricordato D’Ercole – tanto che il testo approvato dalla maggioranza si presenta come una norma demagogica, che non esprime una linea chiara sul ciclo di smaltimento dei rifiuti e che sarà del tutto inutile per risolvere l’emergenza rifiuti al punto che, al termine del commissariamento di Governo previsto per il 31 dicembre prossimo, la Regione sarà costretta a chiederne la proroga”. “Solo grazie al centrodestra – ha sottolineato D’Ercole – la legge esprime una sola parola chiara sulla chiusura del ciclo dei rifiuti facendo riferimento alla trasformazione di essi in energia e, dunque, anche alla termovalorizzazione”. “Questa legge avrebbe potuto risolversi in tre articoli richiamando il Decreto Matteoli vigente in materia – ha spiegato Ronghi – invece il centrosinistra ha trasformato l’emergenza rifiuti in Campania nell’ennesimo terreno di scontro ideologico; il risultato è che la legge non risolverà il problema dell’emergenza perché priva di una linea chiara per lo smaltimento dei rifiuti e delle necessarie risorse finanziarie (la norma prevede, infatti, un solo milione di euro per l’anno in corso), ma graverà fortemente sui cittadini che saranno costretti a pagare 1.300 euro all’anno per la tassa sui rifiuti. Infatti è proprio sui cittadini che saranno scaricati i costi per il funzionamento degli Ato e per il pagamento dei relativi consigli di amministrazione”.
Il monito della Lonardo a Bertolaso: “Osservi la legge regionale”
Rifiuti: “Bertolaso osservi i vincoli imposti dalla legge regionale”. È l’imperativo avanzato questa mattina dal presidente del Consiglio Regionale Sandra Lonardo affinché il commissario tenga conto del limiti fissati a tutela delle aree ambientalmente protette della regione. “Il Consiglio – ha spiegato la Lonardo – dopo 13 anni e numerose gestioni straordinarie, ha compiuto un’impresa non facile. E’ riuscita ad approvare una legge quadro sui rifiuti che permette di affrontare l’emergenza con maggiore vigore e condivisione e indica con chiarezza la strada da percorrere per il futuro ed il rientro nella gestione ordinaria, affidata alle province. Si tratta di un traguardo di enorme valore politico. Bertolaso ha spesso invocato l’approvazione della legge sui rifiuti. Ora che c’è, lo invito a prenderne atto e ad operare di conseguenza, tenendo conto dei principi cardini in essa contenuti. Sono certa che d’ora in poi il Commissario saprà essere vicino alle nostre Istituzioni, regionali e locali”. Poi l’invito a Bertolaso di “prendere atto della imprescindibile necessità di rispettare i valori ambientali delle aree dove si vorrebbero insediare nuove attività (Serre e Dugenta) per il trattamento dei rifiuti. Si tratta di aree che non possono essere sacrificate nel dispregio delle regole che l’Assemblea legislativa campana ha fissato”.