Regione – Caldoro espone in Consiglio gli indirizzi di governo

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Napoli – “Sono orgoglioso della mia Giunta che, per qualità e competenza, è prima in Italia”. Così il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha introdotto la sua esposizione del programma di governo al Consiglio Regionale, dove, stamani, ha presentato anche la sua Giunta.
“Tengo in considerazione le istanze provenienti dal territorio e dagli alleati della coalizione – ha detto Caldoro – ma non credo che si possa cedere a superficiali valutazioni inerenti la storia e il percorso delle singole persone; credo nella politica, ma non nella politica del cosiddetto bilancino”.
Entrando nel vivo del suo intervento, il presidente Caldoro si è soffermato “… sull’importante intervento del Governo e del Capo dello Stato per difendere l’area euro da un attacco senza precedenti e per difendere il futuro della Comunità europea. Il nostro Paese – ha sottolineato – è dentro questa sfida, le nostre regioni, la Campania, il Sud, in generale, sono protagonisti di questa sfida”.
Caldoro si è poi soffermato su tre questioni fondamentali: l’equilibrio di bilancio, che riguarda la violazione del patto di stabilità, che è stata certificata dalla precedente Giunta regionale il 31 marzo scorso. “Le Regioni che hanno sforato il patto di stabilità sono sottoposte a un regime di gravi restrizioni finanziarie, sono sottoposte a una sorta di gestione commissariale, che ne limita fortemente la sfera di azione. Siamo caduti nel burrone, ma dobbiamo risalire”, ha evidenziato.

Sulla Sanità: “C’è carenza di liquidità di cassa, una situazione finanziaria grave che ha determinato anche il mancato pagamento dei lavoratori della sanità. Occorre mettere in campo un progetto di riorganizzazione che punti sulla qualità delle prestazioni sanitarie e sulla razionalizzazione delle prestazioni ospedaliere”.
Caldoro si è soffermato anche sulla terza emergenza che è lo stato della depurazione delle acque in Campania, una situazione che ha visto anche l’intervento della magistratura con il sequestro degli impianti di depurazione, una particolare criticità soprattutto in vista della stagione balneare. Il Presidente della Regione ha sottolineato, poi i punti fondamentali del suo programma di governo, “… che – ha sottolineato – è stato condiviso dalla coalizione e sostenuto dalla gente della Campania e pone al centro il cittadino, affrontando i nodi strutturali della Campania per rilanciare sviluppo e occupazione”.

“Gli obiettivi individuati sono molto ambiziosi e richiedono un clima armonioso e costruttivo per la costruzione dell’alleanza tra istituzioni e forze sociali, un patto per lo sviluppo che affronti un programma per la modernizzazione e il cambiamento, per il presente e il futuro del mondo del lavoro, il coraggio della speranza, come sottolinea il Cardinale Sepe. Rispetto e giusta valorizzazione delle vocazioni territoriali, semplificazione della pubblica amministrazione, amministrazione della meritocrazia, rimozione degli ostacoli burocratici che impediscono la sviluppo della Campania”.

GLI INDIRIZZI DI GOVERNO – Caldoro ha spiegato le linee guida del suo programma: “Ridefinizione del ruolo della Regione, completamento del percorso statuario, rafforzamento della distinzione del ruolo di gestione da quello legislativo, con l’adeguamento del numero degli assessori della Regione Campania a quello delle altre regioni, ma senza aggravio di costi; riprogrammazione delle risorse comunitarie nell’ambito del programma strategico regionale finalizzato a progetti determinati e sintetici che presenterò al Consiglio nei prossimi mesi; il mantenimento dell’occupazione e la promozione di nuovo lavoro, ma non intendiamo proseguire una politica di corsi di formazione spesso inutili che hanno creato aspettative ed esasperato gli animi dei disoccupati, anche con le azioni violente che si sono verificate in questi giorni, porre fine a forme di assistenza mascherate da formazione; il contrasto alla camorra e alla criminalità non solo attraverso la repressione, nella quale il Governo, le Forze dell’Ordine e la Magistratura hanno raggiunto risultati importantissimi, ma anche e soprattutto attraverso misure di sviluppo socio economico; un nuovo modello di sanità, basato su un assistenza ospedaliera razionale e di qualità; un sistema produttivo sostenibile e competitivo, che mette insieme pubblico e privato e sostenga le eccellenze delle nostro territorio, della cultura e dell’Università. Inoltre, la sfida del federalismo: mi sento federalista e regionalista, sono sudista, credo che per il Sud la sfida del federalismo è una grande sfida per due motivi. I trasferimenti e la responsabilità della spesa, i livelli delle prestazioni devono essere equiparati a livello nazionale; il tema dei fondi strutturali che sono legati ai programmi operativi nazionali, abbiamo già attivato un tavolo di confronto con il Governo e con le Regioni del Sud per riprogrammare i fondi strutturali attorno ai grandi progetti strategici. La nostra amministrazione è chiamata a uno sforzo ampio per determinare l’occupazione, la coesione sociale, la riduzione della criminalità, il miglioramento dell’ambiente. Sarà un percorso in salita con forti cambiamenti nelle scelte politiche e con la forza e la determinazione di chi ama la propria terra”.

DALL’OPPOSIZIONE – Il capo dell’opposizione, Vincenzo De Luca è intervenuto subito dopo il Presidente Caldoro, sottolineando che “… l’opposizione sarà dura, ma non demagogica e nemmeno consociativa. Non ci saranno corse all’emendamento per la legge finanziaria, come è avvenuto nel passato”. Sulla giunta, De Luca ha sottolineato che “… la squadra dei docenti in Giunta dovrà essere alla prova sui fatti perché non sono chiamati ad una riflessione politica ma ad interventi concreti. Ci sono competenze interessanti, ma notiamo il peso e il condizionamento che l’Udc potrà esercitare sull’esecutivo regionale e ho la preoccupazione che una logica politica della devastazione clientelare della sanità campana possa trovare spazio ancora in questa regione. Dobbiamo lavorare per una svolta radicale di logica istituzionale della regione Campania perché uno dei guai della regione Campania è la mancanza dello Stato e della concezione delle istituzione come terminali di sistemi di potere personali e correntizi. Se questa sarà la svolta che sarà la svolta promossa da Caldoro, avrà il nostro sostegno. Va inoltre recuperato il ruolo di programmazione e di legislazione della Regione, che non deve gestire, vanno valorizzati gli amministratori che operano nell’interesse della comunità campana e non per la loro sintonia politica. Un equilibrio regionalista tra le diverse province e l’utilizzo equilibrato di tutte le risorse; la crescita della trasparenza, tutto deve essere reso pubblico, tutto deve essere pubblicato sulla regione, stop alle consulenze inutili, chiusura delle sedi regionali estere ed inutili. Insomma, dare una svolta totale nel segno del rigore e della moralità”.

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