“Regionalismo differenziato, nessuno si salva da solo”. Il monito della Sinistra ai territori

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Renato Spiniello – “Sul Regionalismo Differenziato nessuno si salva da solo”. E’ questo il monito che lancia la Federazione irpina di Sinistra Italiana alle comunità, ai territori e all’intero Mezzogiorno.

Un ordine del giorno da sottoporre all’attenzione e al voto dei Consigli Comunali del nostro territorio presentato questo pomeriggio presso la libreria “L’Angolo delle Storie” di via Fosso Santa Lucia alla presenza di Roberto Montefusco, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Renato Siniscalchi, membro dell’esecutivo provinciale, Giuseppe Moricola, Consigliere Comunale di San Potito Ultra e Tonino Scala, coordinatore regionale Sinistra Italiana-Campania e Consigliere Comunale di Castellammare di Stabia.

“Prossimamente – spiega Montefusco – tornerà all’attenzione del Parlamento il progetto dell’autonomia differenziata, che segue i referendum di Veneto e Lombardia in cui le due regioni avevano chiesto un’autonomia aggiuntiva su ben 23 materie”. Un referendum promosso dalla Lega e che oggi vede allinearsi anche l’Emilia-Romagna. “Su questo progetto – denuncia ancora il rappresentante di SI – si gioca una partita pericolosissima per il Sud. Chiedere infatti poteri esclusivi su materie quali l’istruzione, la sanità, l’ambiente e le politiche del lavoro significa mettere in discussione l’intera unità nazionale. Il punto più significativo riguarda l’attribuzione delle risorse, che vanno a discapito del Mezzogiorno”.

“Così si porta a termine il disegno politico iniziato nel 1985 con Bossi – aggiunge Tonino Scala – si arriva infatti alla secessione dei ricchi. Con questo provvedimento viene a mancare l’unità nazionale e si creeranno più stati all’interno dello stesso Stato. Ci sono regioni che chiedono di evocare a sé non solo il gettito fiscale ma anche altre materie di competenza dello Stato centrale e così si avranno diverse sanità o diverse istruzioni e quelle di De Magistris e De Luca, che chiedono l’autonomia di Napoli o della Regione Campania, non sono altro che provocazioni”.

La strada da percorrere, invece, secondo il partito della Sinistra, è quella dei territori e dei Consigli Comunali. “E’ giusto che da questo punto di vista ci sia una rivolta del Sud che parta dai Comuni – aggiunge Scala – Da queste iniziative deve ripartire la Sinistra, ma guardiamo con molta attenzione anche ciò che avviene nel sindacato: l’elezione di Maurizio Landini è una boccata d’ossigeno per tutte le forze progressiste di questo Paese e la manifestazione di inizio febbraio a Roma non è altro che il punto di partenza”.