Regionali: Convention al De La Ville con Italo Bocchino candidato per la Cdl e i rappresentanti di Forza Italia

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Una Regione che deve confrontarsi con l’Europa. Che sia porto di accoglienza per le merci. Ma che al varco del 2000 ancora espone esigenze significative come il rischio idrogeologico, l’emergenza rifiuti, debiti, operai in precarietà, operazioni clientelari, poca sicurezza e molta criminalità organizzata. Queste le parole con cui il centrodestra descrive sogno e realtà di una regione ‘da ricostruire’, in occasione dell’apertura della campagna elettorale di Forza Italia svoltasi ieri all’Hotel De la Ville, dove sono stati presentati i quattro candidati di partito alle Regionali: Donato Cataldo, Cosimo Sibilia, Roberto Castelluccio e Aldo Cipolletta. Presenti anche il candidato numero uno Italo Bocchino, l’europarlamentare Giuseppe Gargani, e ancora D’Amelio, De Mizio e Manganiello. Tutti contro un centrosinistra “che agita lo spettro di una governabilità che non esiste, che perde tempo di fronte ai problemi seri”. “Chi chiede una carica di governo – spiega l’onorevole Gargani – ha bisogno di sintonizzarsi su una posizione moderata. Perchè i governi nel mondo sono o rivoluzionari o moderati. Quello di sinistra viene da una rivoluzione… poi diventa moderato”. Una sinistra isolata senza raccordo con il centro non può dunque a suo giudizio governare. “Bassolino – continua – con l’Europa non ha mai collaborato. Il futuro è invece in una politica di sviluppo euromediterraneo che accorci le distanze globali”. Alla recente ‘querelle’ che ha visto protagonisti gli onorevoli Bocchino e De Mita, così replica il candidato presidente del centrodestra: “Io fascista? Sono nato 22 anni dopo il fascismo e nella mia vita mi sono sempre circondato di uomini moderati. E dico a De Mita che anche lui, se fosse libero da condizionamenti, voterebbe per me”. Sintomo di fallimento della politica avversaria sarebbe quella percentuale di uomini del Fiorellino (10%) e dell’Udeur (40%) che avrebbero chiesto, secondo recenti sondaggi, il voto congiunto. La partecipazione e le prospettive di un’Europa a 25 sono poi i battiti del discorso dell’aspirante front man regionale. “La mancanza di partecipazione ha penalizzato soprattutto il ceto medio. E così i professionisti vanno via dalla Campania e arricchiscono altre terre”. “E’ arrivato il momento – conclude – che qualcuno metta in piedi un programma politico moderato. Il risveglio da un lungo sonno”.

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