Rapporto No Pil, no job; la nota della Uil

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Stamani è stato presentato a Roma il Rapporto “No PIL, No JOB” a cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil. I dati relativamente ai territori di Avellino e Benevento danno un quadro di profonda criticità diversamente da quanto presentato negli ultimi giorni con le espresse riserve della UIL Avellino Benevento. Lo studio Uil, partendo dai dati statistici, dall’ultimo anno pre-crisi (2008) al 2013 fotografa una situazione preoccupante considerando i principali indicatori del mercato del lavoro (forza lavoro, occupazione complessiva, occupazione dipendente con la corrispondente suddivisione a tempo determinato ed indeterminato, persone in cerca di lavoro, inattivi, tasso di occupazione, tasso di disoccupazione e tasso di inattvità). Nonostante tutti gli interventi finalizzati alla modifica della struttura dei contratti di lavoro si è sottovalutato colpevolmente l’elemento determinante costituito dalla mancanza di lavoro che può essere colto solo attraverso il perseguimento dello sviluppo e non attraverso fittizie forme di riduzione del costo del lavoro. In provincia di Avellino, anche in presenza di un sostanziale mantenimento della forza lavoro (ovvero chi un lavoro c’è l’ha o lo cerca) si è registrato una diminuzione del 3.3% dell’occupazione, dato ancora più allarmante per Benevento dove a fronte di una riduzione di 15mila unità di forza lavoro (-14.4%) si è registrato un decremento del 20.4% dell’occupazione con la perdita di circa 20mila posti di lavoro. Nello stesso periodo si registra un tasso di occupazione che decresce del 2.1% ad Avellino e del 9.6% a Benevento a fronte di un tasso di disoccupazione che cresce del 3.9% ad Avellino e del 7% a Benevento. Ancora più allarmante è poi il dato riguardo la disoccupazione giovanile che tocca percentuali insostenibili per un territorio che vuole offrire un futuro ai giovani registrando il 40.7% di tasso di disoccupazione giovanile per Benevento con un incremento del 12.4% rispetto all’inizio della crisi e un dato afferente la provincia di Avellino che con un incremento dell’8.3% raggiunge un tasso di disoccupazione giovanile pari al 33%. La cifra della crisi misurata sulle ore di cassa integrazioni totali (CIG, CIGO, CIGS) completa il quadro della difficoltà a cui sembra che la politica non voglia, più che non sappia, offrire risposte credibili. Nel 2013 ad Avellino le ore di cassa integrazione totali hanno raggiunto il numero di ore pari a 8milioni853mila con un incremento del 38.5% ma il dato sorprendente versa nella provincia di Benevento con 9milioni di ore con un incremento del 218% . Considerato che nel 2013 sul territorio Irpinia Sannio sono state autorizzate circa 21mila domande tra Aspi e Mini Aspi (Aspi: n 11mila per Avellino 6mila per Benevento, MiniASpi: 3mila per Avellino e 1500 per Benevento), e che l’indice di sofferenza occupazionale calcolato sulla media nazionale su base 100 è per Benevento pari a 145.7, e per Avellino 115, è desumibile come l’indice di sofferenze di attività produttive ponga in testa alla classifica delle province italiane Benevento al 1°posto con un indice pari a 211 ed Avellino al 13° posto con un indice di 138.4. Alla luce dello studio della Uil appare evidente come la politica sul nostro territorio sia abbondantemente distante dai problemi reali del mondo produttivo, dei cittadini e dei giovani in principal modo. L’incapacità di leggere la crisi e la rissa continua per ogni posto di potere sono lo specchio desolante e il motivo della profonda crisi che appare evidente avere padri certi e responsabilità chiare.

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