Il Sindaco di Monteforte Irpino Antonio De Stefano si fa promotore di un’iniziativa tesa ad ottenere un tavolo di coordinamento istituzionale tra tutti i Sindaci dei Comuni interessati alla raccolta delle castagne, l’ARPAC, le ASL competenti per territorio, nonché la Procura della Repubblica dei Mandamenti della Provincia di Avellino per la risoluzione delle problematiche connesse all’eliminazione degli scarti derivanti unicamente dalla raccolta delle castagne. “Trattasi – afferma de Stefano – di disciplinare lo smaltimento dei residui derivanti da selve castanili che costituiscono un patrimonio di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, ma soprattutto economico per molti operatori locali, che vivono solo di questa risorsa”. Sono state registrate sul territorio una serie di denunce penali per l’eliminazione degli scarti di produzione “ mediante fuoco” che stanno creando severe compromissioni all’intero comparto della produzione castanicola. “Voglio precisare – annuncia il sindaco – che la mia, ma credo che sia fatta propria anche da altri primi cittadini è limitata essenzialmente ai territori montani, non urbanizzati, che non è suscettibile di generare l’allarme inquinamento segnalato dall’ Arpac con 8444 del 01/01/2012, né, ictu oculi, può venire sottoposta a pratiche agricole alternative quale il sovescio e/o interramento, come la predetta nota suggerisce, utili e dovute per altri tipi di coltivazione e/o gestione dei fondi agricoli più prossimi alle aree urbanizzate. Sulla questione giova ricordare che nei castagneti da frutto è consentita la ripulitura del terreno dai ricci, dal fogliame, dalle felci, mediante la raccolta, concentramento ed abbruciamento. L’abbruciamento è consentito dal 1° luglio al 30 marzo, dall’alba alle ore 10.00. Il materiale raccolto in piccoli mucchi andrà bruciato con le opportune cautele su apposite radure predisposte nell’ambito del castagneto. Il Sindaco, per particolari condizioni ambientali, su proposta delle autorità forestali competenti, può sospendere le operazioni di bruciatura nel periodo compreso tra il 1° luglio ed il 30 settembre; La bruciatura delle stoppie e la pulizia dei castagneti da frutto debbono essere preventivamente denunciati al Sindaco ed al Comando Stazione Forestale competente. La corretta applicazione delle sopra riportate disposizioni – aggiunge De Stefano – consentirebbe di destituire di qualsivoglia fondamento la tesi di smaltimento non autorizzato, ventilata dalla nota ARPAC, consentendo, in definitiva, detta pratica senza alcun rischio ambientale e/o sanitario, anche in relazione all’estrema diluizione in atmosfera dei prodotti della combustione, che l’ARPAC stesso nell’esercizio delle sue funzioni potrà controllare, monitorare ed eventualmente denunciare solo nei casi di superamento dei limiti di legge”. Ora si spera nell’interessamento del Prefetto Guidato con l’auspicio di convocare il tavolo di coordinamento istituzionale per trovare ove possibile una soluzione al problema.
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