Bologna – Pochi giorni di allenamento per il nuovo coach della Fortitudo Cesare Pancotto, ma idee già ben precise in testa. “Sono stati tre giorni intensi – ha dichiarato l’ex Udine dopo l’ultimo allenamento – in cui ho cercato di conoscere e lavorare. Ho puntato soprattutto sulla chiarezza, sia riguardo al gioco che all’unità di intenti e motivazioni, ciò che dà forza a una squadra. E nel lavoro, su intensità e pressione, la base per ogni obiettivo, puntando a trovare continuità lungo i 40’. Tutti concetti che andrebbero sviluppati in precampionato, ora invece dobbiamo farlo in corsa: senza il tempo per preparare qualcosa tatticamente, ho puntato non a grandi cambiamenti ma solo a organizzare il gioco in base alle mie idee, dall’attacco alla zona, ad alcune regole. Siamo alle fondamenta, alle finiture penseremo poi, sapendo che conterà la cura di ogni dettaglio. E, nell’immediato della partita da giocare, ho esortato la squadra a non fermarsi di fronte ad un singolo momento della partita, buono o cattivo che sia: piuttosto andiamo incontro all’onda, sapendo che dietro ne sta già arrivando un’altra”.
Come sta rispondendo la squadra?
“Ho notato grande disponibilità da parte di tutti, e punto molto proprio sul coinvolgimento: ci devono essere delle regole chiare, ma più che sulla coercizione vorrei che diventassero un qualcosa che la squadra stessa si dà, perché i giocatori sono gli attori protagonisti. Mi aspetto tanta energia, ma bisognerà riuscire ad equilibrare cuore e testa”.
Più urgente intervenire su difesa o attacco?
“Il basket è sempre totale, chiaramente ci vuole tempo per scoprire ogni dettaglio di una squadra che, finora, avevo visto dall’esterno, come quando si va a vivere in una città che si era visitata solo da turisti. Con solo tre allenamenti, ho puntato a pulire il gioco, e come concetto di base che vale sia in attacco che in difesa ho chiesto di puntare sull’aggressività, senza tralasciare alcun dettaglio”.
Darà immediatamente gerarchie alle rotazioni?
“Ho alcune idee di base, da verificare sul campo, purtroppo ci siamo dovuti subito interrompere un attimo sull’infortunio di Woods, per il resto mi piace avere più opzioni, principale e secondaria, puntando sul coinvolgimento di tutti nel percorso da affrontare. Ripeto, è la squadra dover portare avanti le regole, l’allenatore deve indicare strada ed obiettivi, facendo attenzione che vengano seguiti e che le abitudini quotidiane, nello sport come nella vita, siano quelle buone e non quelle cattive”.
Fortitudo costretta a fare i conti con tanti assenti, ai quali si aggiunge Woods…
“Giocherà la squadra, dove tutti si sono immediatamente mostrati molto disponibili: Mancinelli che potrebbe partire da numero 3, come per necessità d’allenamento ieri hanno fatto pure Fucka e Achara. O come Slokar che si è allenato, pur non avendo il tocco giusto sulla palla, ma sarà nel roster”.
C’è da ridare fiducia alla regia.
“Voglio capire le potenzialità di ciascuno, organizzando al meglio i pregi e lavorando sui difetti, se abbiamo playmaker da corsa cercheremo di correre, ma coinvolgendoli anche nel migliorare il gioco schierato”.
Cosa ne pensa di Avellino?
“Squadra da Eurolega, importantissima. Ha tre giocatori di classe pura ed esperienza sul perimetro, insomma maturità a cui dobbiamo rispondere con energia ed entusiasmo. Consapevoli di dover giocare contro un’ottima squadra”.
Redazione Irpinia
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