Giorni intensi di campagna elettorale (Provincia) e referendaria (SI) per Chiara Cacace, PD consigliere comunale di Avella.

“Viaggio sulle mie gambe” ci dice la giovane “espressione democratica”. “Un campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale del prossimo 27 Novembre dura ma affascinante dove ogni giorno ci si confronta con i “colleghi consiglieri” per arricchire il mio programma da offrire alla nostra Irpinia. Sto incontrando chi mi ha conosciuta nella Direzione e nella Segreteria provinciale del Partito per costruire, ampliare un progetto. Sono una candidata del PD per il PD e la nostra provincia. La necessità di camminare sulle proprie gambe, sulle mie gambe è il sentimento che anima il mio fare politica e così vorrei potesse fare la nostra Irpinia. Dobbiamo costruire il futuro, un futuro che permetta all’Irpinia di “liberarsi” dalle catene di chi la imbriglia e imbroglia politicamente C’è chi vuole che la nostra terra versi sempre in condizioni comatose per “prestare” il loro “soccorso” che porta benefici non al territorio ma alla propria “piccola politica”. Voglio una politica, leale, libera, senza catene. Il voto del 27 Novembre è un voto anomalo visto che solo una settimana dopo si voterà per il Referendum costituzionale nel quale viene contemplato anche l’abolizione di questo Ente già riformato dalla Legge Delrio.le province. Va anche detto che non tutto “sparirà”, infatti alcune competenze resteranno e passeranno all`Area Vasta. Ciò non toglie l’importanza del voto che gli amministratori irpini dei 118 comuni che costituiscono la nostra terra sono chiamati ad esprimere. L’invito che rivolgo agli amministratori molti dei quali amici di alcune battaglie politiche e quindi persone con cui ho condiviso percorsi è di essere sereni.
Di contestualizzare il voto e di non ledere e minare la possibilità di un inizio di un percorso politico depurato da logiche personalistiche ed utilitaristiche che bene non hanno fatto alla #nostrairpinia. Dobbiamo ricordarci che le liste sono sei e che sarebbe utile e giusto che noi candidati del Pd accomunati dal senso di appartenenza ad un partito che vorremmo fosse determinante per dettare le linee programmatiche nella governance provinciale organizzasse incontri raggruppando le aeree territoriali intese ad incontrare gli amministratori locali ed avviando una sostanziale politica di ascolto. Ecco oggi cosa manca alla politica: una capacità di ascolto da tradursi poi in una volontà di intervento. Avanti così. Il futuro, quello della costruzione e delle vere possibilità merita uno sforzo di coscienza oltre che di conoscenza”.