Provincia, l’analisi: 20% dell’Irpinia idoneo ad ospitare rifiuti

Avellino – Chiamati a rapporto dalla Presidente De Simone, i sindaci irpini hanno marcato cartellino. Questa mattina le fasce tricolore della provincia hanno preso parte all’incontro, convocato d’urgenza a Palazzo Caracciolo, per discutere delle problematiche relative al Piano di zonizzazione per la difesa ambientale. L’analisi del territorio, condotta dai tecnici dell’Ente di Piazza Libertà, ha rilevato la presenza di aree libere -pari al 20 per cento della superficie provinciale- all’interno delle quali poter collocare impianti idonei allo smaltimento e allo stoccaggio dei rifiuti. Lo studio sarà presentato e approvato, con ogni probabilità, nella seduta di Consiglio provinciale in programma domani mattina… ma i sindacati avvertono. “Se la Provincia – afferma il Segretario Cisl Michele Caso – si limiterà ad indicare un’area sola, dove alloggiare temporaneamente i rifiuti, senza invece prospettare un piano completo (che vada dalla differenziata allo stoccaggio, dallo smaltimento alla combustione) rifilerà l’ennesima soluzione tampone che non risolve il problema, lo rinvia. Rischieremo, ancora una volta, di trovarci di fronte ad un piano monco, frammentato e inefficace”. Un cerotto, insomma, che non risponde alle esigenze di una ferita ben più ampia e profonda. “Di qui a poco – continua Caso – la questione assumerà i contorni di un’emergenza senza vie di uscita: Cdr saturi, aree di stoccaggio esaurite, rifiuti ammassati lungo le strade cittadine. Finiremo per innescare un vero e proprio balletto di siti, ‘eletti’ senza logica e competenza (vedi Petruro)”. Non un rimpallo di responsabilità, dunque, ma la scelta consapevole e scrupolosa, frutto di un progetto d’insieme. La Provincia, a sentire l’esponente della Cisl, dovrà prevenire l’escalation dei ‘no’ e dettare una linea comune che, partendo dalla provincializzazione dei rifiuti, trasformi un’emergenza in imprevisto. (di Marianna Morante)