Provincia-Ipotesi termovalorizzatore, il Pdci interroga la De Simone

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Avellino – Riflettori di nuovi accesi sul termovalorizzatore in Irpinia. Dopo la presentazione del progetto targato Asi, sembrerebbero circolare nuove voci sulla realizzazione dell’impianto proprio nei pressi del Cdr di Pianodardine. A lanciare ‘l’allarme’ il capogruppo provinciale del Pdci, Domenico Ranaudo, che, raccogliendo le preoccupazioni e l’allarme degli abitanti dei comuni della media valle del Sabato, ha presentato questa mattina una interrogazione alla presidente De Simone da porre in discussione nel prossimo Consiglio del 25 e del 26 luglio. “Intendiamo sapere – scrive il consigliere Ranaudo – se sono in corso contatti tra il Presidente dell’Asi, Pietro Foglia, e la struttura commissariale per la realizzazione di un termovalorizzatore in area Asi a Pianodardine; se l’impianto è in grado di smaltire anche rifiuti urbani Cdr ecc. o solo rifiuti industriali; se l’impianto può smaltire e/o deve smaltire i soli rifiuti speciali provenienti dagli stabilimenti ubicati nelle aree Asi Irpine; se i costi di realizzazione sono pari a 200 milioni di euro; se l’impianto è compatibile con il piano Regionale di smaltimento rifiuti e/o di quello contenuto nella legge 87/07 (ultima legge approvata dal Parlamento che ha convertito il DL 61/07)”. E ancora. “Se l’impianto risponde ai requisiti di legge e se vi è stata preventiva valutazione di impatto ambientale; se le popolazioni e le amministrazioni locali sono state chiamate ad esprimere il proprio parere; se la Provincia ha espresso il proprio parere; se vi è la certezza che l’impianto ove compatibile è realizzato ad esclusivo servizio delle fabbriche irpine e non anche allo smaltimenti di rifiuti speciali e/o urbani della Campania e/o dell’intero territorio Italiano.
Vorremmo – conclude Ranaudo – fossero date risposte chiare al fine di tranquillizzare le popolazioni interessate. Il nostro territorio rappresenta solo il 7 per cento dei rifiuti prodotto in regione Campania, può e deve risolvere il problema attraverso la provincializzazione, mettendo in atto un ciclo integrato dei rifiuti che deve partire con la raccolta differenziata spinta ed il riciclo, e non pensare di risolvere ‘l’emergenza’ per tutti”.

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