Provincia – De Pietro tra le nuove sfide del mondo giovanile

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Provincia – In una provincia che mai come negli ultimi mesi ha dovuto fare i conti con i problemi e le sofferenze dei giovani, prima sconosciute, forse ignorate o taciute, tocca alle istituzioni dare delle risposte capaci di riportare sui giusti binari un universo, quello composto dalla popolazione in età adolescenziale e post adolescenziale, che sembra allo sbando. E per Walter De Pietro, che è uomo delle istituzioni, il modo corretto di fare questo è “coinvolgere i giovani, capire le loro difficoltà e aiutarli a superarle”.
Il forum cittadino dei giovani ha dato nuovo entusiasmo e voglia di fare. Che risultati ha prodotto in termini pratici?
“Negli ultimi mesi c’è stato un exploit di forum giovanili. Ognuno di essi è stato capace di aggiungere qualcosa, di contribuire in maniera costruttiva. E’ nostro compito dare sostegno ai forum, supportando le loro richieste e capendo quali sono le loro difficoltà, per aiutarli a superarle. Per il 2007 abbiamo organizzato una serie di iniziative; la prima, ‘Un salto in Europa’, sarà presentata il 4 aprile presso la sala Grasso di Palazzo Caracciolo, e metterà i giovani in contatto con quella che è la nuova realtà europea e con tutte le possibilità che essa offre. Non solo. Con i ragazzi andremo a Roma, ad assistere ad una seduta del Senato, ed è in programma anche un viaggio ad Auschwitz, sui luoghi della memoria. In estate saremo nelle piazze con associazioni non governative come Emergency o Amnesty International per sensibilizzare i cittadini sui grandi temi come la pena di morte o il conflitto mediorientale. Tutto questo senza dimenticare l’importante appuntamento del forum provinciale di Avellino”.
E per quanto riguarda la protezione civile? Si è parlato a lungo di ‘ristrutturazioni’…
“E’ vero. Sto cercando una interlocuzione con le università, al fine di trovare professionisti in grado di aiutarci nell’elaborazione di un Piano Emergenziale valido, efficiente ed aggiornato. Al momento abbiamo avviato i primi contatti con le università di Napoli, Salerno, Roma e del Molise. E’ fondamentale che tutti i paesi abbiano un Piano Emergenziale, al momento solo 11 su 119 ne hanno uno. Un altro punto di intervento che riguarda i comuni è la dotazione radio. Su 119 comuni, 60 hanno un’attrezzatura radio, e 20 di queste non funzionano. Con la Provincia stiamo già calcolando l’impegno economico per dotare tutti i comuni di attrezzature radio”.
Lei è uno degli esponenti ‘di punta’ del partito dei Verdi. Sia gli altri partiti che i cittadini attendono con fermento una presa di posizione ufficiale del suo gruppo nei confronti del problema rifiuti, soprattutto alla luce dell’ipotesi termovalorizzatore.
“Siamo stati chiari sin dall’inizio. Il termovalorizzatore non ci piace, è pericoloso. Questa nostra posizione, spiegata più volte, è stata supportata non solo da chiacchiere, ma da studi scientifici che dimostrano la pericolosità del termovalorizzatore sia per i cittadini che per il territorio”. Allora qual è la soluzione? “Tutto passa per la raccolta differenziata. Non possiamo sperare di risolvere il problema facendo finta che non esista o confidando nella buona volontà dei cittadini. I consorzi devono svegliarsi e dare il buono esempio, specialmente nella zona Avellino 1. Bisogna portare il livello della differenziata almeno al 60/70 per cento, che nelle zone più sviluppate del nostro territorio è al 40. Deve esserci però la volontà politica di farlo, altrimenti i risultati non ci saranno mai”.(di Giuseppe Matarazzo)

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