Provincia – Crisi, la parola all’opposizione

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Avellino – Crisi, parola all’opposizione. Dopo la revoca del tavolo dei segretari di sabato da parte della presidente Alberta De Simone, si aprono nuovi scenari di attesa per il futuro dell’Ente di Piazza Libertà. Una decisione considerata saggia dai partiti alleati, se non addirittura il primo passo al confronto e all’apertura. E mentre si attendono ora nuove occasioni di dialogo e concertazione, l’opposizione dice la sua. “Per quanto ci riguarda, occorre uscire da queste stucchevoli liturgie e andare rapidamente al confronto in Consiglio per far emergere le vere ragioni dell’impasse e le cose da fare per il futuro”. L’onorevole Arturo Iannaccone non ci sta al ‘congelamento’ del primo ente territoriale e ricorda l’impegno dell’Udc verso la risoluzione, attraverso la presentazione di un’istanza, già protocollata e intestata al presidente del Consiglio Erminio D’Addesa, al fine di riunire quanto prima il parlamentino provinciale. Fondamentale, poi, a suo giudizio, il ruolo dell’opposizione nell’ultimo Consiglio provinciale, laddove la discussione sul Bilancio è stata possibile proprio grazie al comportamento della minoranza. “Così non si può andare avanti”, è la sua considerazione. “Nessun tavolo – continua l’onorevole Iannaccone – può essere sufficiente per un’analisi corretta. E siamo preoccupati che si accentui la paralisi amministrativa senza dare risposte concrete a problemi che incalzano sempre di più e a più riprese segnalati”. Il riferimento va, tra l’altro, a occupazione, ex Ipai e all’Avellino ‘accademica’. “Occorre fare chiarezza”, è l’imperativo categorico del capogruppo di opposizione. E la prima valutazione della guida provinciale e regionale dello Scudo Crociato è che la crisi del centrosinistra, valutata ormai come condizione irreversibile, è in realtà presente in tutte le realtà governate dalla coalizione, raggiungendo l’apice a Palazzo Caracciolo, ma non solo. Le sue sono stoccate che non risparmiano la Casa comunale di Avellino. “E’ lì il vero bubbone dell’inefficienza amministrativa del centrosinistra”, ci tiene a precisare. Una crisi che sembra aver preso una piega ‘curiosa’. Il massimo esponente provinciale di Alleanza Nazionale, Franco D’Ercole, definisce “poco comprensibile” l’iter imboccato dal centrosinistra per riportare il dibattito politico a livelli democratici. “L’opposizione di Palazzo Caracciolo ha sempre ribadito la necessità, oltre che il dovere, di discutere della situazione politica in Consiglio. La presa di posizione della Margherita di non accettare il confronto al tavolo dei Segretari dimostra quanto queste iniziative bislacche non portino da nessuna parte”. Il risultato? L’annullamento dell’incontro da parte della stessa Presidente De Simone. “Se il centrosinistra – continua D’Ercole – avesse compreso prima l’esigenza di discutere la questione nelle sedi opportune, invece di tergiversare in incontri improduttivi, forse si sarebbe evitato di paralizzare l’attività amministrativa per così lungo tempo”. Un D’Ercole senza peli sulla lingua, scettico in prospettiva del ‘lieto fine’. “La Margherita ha mostrato fin dall’inizio una certa ostilità nei confronti della ‘gestione’ De Simone, ma non ha mai chiarito i motivi. Mi auguro che questa volta al ‘politichese’ si prediliga la chiarezza”. Un auspicio che anticipa un ‘severo’ avvertimento. “Se al confronto in aula si favoriscono trattative private, è inutile qualsiasi forma di mediazione”. (di Miceli-Morante)

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