Province-Partito Comunisti: “Protesta di tifosi, non di popolazione”

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“L’accorpamento della provincia di Avellino con quella di Benevento è stata ieri e oggi derubricata a questione di tifoseria calcistica o di becero campanilismo, strumentalizzata a fini elettorali da chi ha interesse a che in questa città torni a governare la destra, sfruttando il qualunquismo dilagante e rifiutando qualsiasi assunzione di responsabilità, da parte di ogni cittadino e di tutte le forze politiche, sullo stato di degrado nel quale versa la nostra provincia”. Così in una nota il Partito dei Comunisti Italiani di Avellino.

“E’ questo il dato che emerge dalla trasmissione andata in onda ieri sulla Rai e dalla manifestazione che oggi ha visto in piazza libertà un migliaio di tifosi dell’Avellino calcio – continua la nota – Tutte le questioni legate alla gestione di una mega provincia, come quella che si verrebbe a creare se non si riesce ad impedire legalmente questo scempio, con tutti i disagi e i problemi economici connessi, che si scaricherebbero soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione, sono stati di fatto archiviati ed ignorati dagli slogan scanditi durante la manifestazione. La manifestazione di oggi è dunque una sconfitta netta per la nostra città e per la nostra provincia, perché è stata indirizzata su una strada senza uscita e, soprattutto, non ha coinvolto la grande maggioranza della popolazione, a cominciare dai tantissimi disoccupati, dai cassintegrati, o dal ceto impiegatizio che costituisce l’ossatura economica portante di Avellino. Continuando su questa strada non si risolverà alcunché ed anzi si presterà il fianco al Governo dei tecnici che continuerà imperterrito lungo la propria strada che cancella sì la storia delle comunità locali ma anche e soprattutto le colpisce profondamente dal punto di vista economico. Crediamo sia il momento di cambiare registro”, conclude la nota.

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