Una cambio di passo da parte dell’amministrazione rispetto ai nodi critici che attanagliano la città. È questa in sintesi la richiesta avanzata dal Circolo Foa al sindaco di Avellino a margine dell’assemblea pubblica che si è tenuta presso la sede cittadina di via Carlo del Balzo.
L’iniziativa è nata col preciso intento di ristabilire un filo diretto con l’attuale amministrazione, in seguito alle numerose perplessità espresse a mezzo stampa dal segretario di circolo Giovanni Bove e l’ex vice segretario provinciale Francesco Todisco sull’operato del parlamentino comunale, senza dimenticare l’antica ruggine dovuta alla composizione delle liste nel corso della campagna elettorale. “Abbiamo a cuore la città di Avellino – ha dichiarato Bove – e dal momento che Paolo Foti ne è il sindaco pensiamo sia giusto dialogare con lui con serenità. Ci sono dei nodi di criticità nel suo governo che nascono a monte, ovvero nella composizione delle liste e in alcuni ragionamenti maturati durante le elezioni che noi non abbiamo condiviso. Così come non abbiamo condiviso la scelta del partito di chiudersi a Mercogliano ignorando la voce dei cittadini e degli iscritti”.
Secondo Bove il sindaco deve finalmente fare luce su due punti che hanno creato una serie di divergenze tra la maggioranza stessa, ovvero discontinuità e parcheggio di Piazza Libertà. ” Il nodo di cui molti parlano e la discontinuità ma non si può poi prendere di questa discontinuità soltanto quello che ci fa più comodo e che ci ha portato alla vittoria. Inoltre Piazza Libertà che è stata oggetto di dissenso, si fa o non si fa?”.
Sono questi interrogativi che hanno trovato risposta nell’incipit dell’intervento di Paolo Foti che ha prima di tutto voluto ringraziare per l’occasione di dibattito, utile anche per riallacciare un rapporto che era andato perso con una parte del Pd: “La discontinuità è un reframe che continua a martellarmi nella testa da quando sono stato proclamato sindaco. Io sono discontinuo nei metodi. La discontinuità sta nei comportamenti e nei primi atti di questa amministrazione che qualcuno ha fatto passare sottotono, mentre con essi ho voluto dare un messaggio ben chiaro affinchè all’interno della politica cittadina ritornasse un principio guida: l’etica dei comportamenti, la modalità del proprio agire e la moralità delle pratiche amministrative”. Su Piazza Libertà ha invece ribadito: “Il parcheggio la città non lo vuole perchè non è sostenibile, vorrebbe dire creare un buco che resterebbe a futura vergogna. Invece indiremo una gara per il restauro di Piazza Libertà grazie ad un finanziamento di 5 milioni di euro”.
Tra i temi maggiormente sentiti e sui quali gli iscritti del Circolo Foa hanno rivendicato risposte, ci sono: le politiche sociali, il lavoro, le periferie e l’Alta Capacità. Tutte problematiche di cui Foti è ben consapevole e si è impegnato a risolvere, nonostante le difficoltà. Sulle politiche sociali ha dovuto tristemente annunciare che nonostante la convenzione è stata sottoscritta da 15 sindaci, a causa del parere negativo del sindaco di Pratola Serra, il Piano di Zona sarà commissariato. Mentre sull’Alta Capacità ha spiegato: “Forse non ne godremo noi personalmente, ma dobbiamo creare le condizioni affinchè possa essere fruita dai nostri nipoti. Con la strada ferrata dobbiamo aprirci all’ Adriatico e creare un collegamento con la città di Salerno e l’Università di Fisciano. Dobbiamo pensare che se il Nucleo Industriale ha la possibilità di utilizzare il trasporto su ferro ne giova l’economia e lo sviluppo della città, è una risposta che si da al settore produttivo e ai cittadini che hanno la possibilità di raggiungere facilmente città come Roma, o Milano”.
Ma tra le priorità più urgenti, sia il primo cittadino che i presenti, hanno guardato alla riqualificazione del Centro storico affinchè Avellino possa finalmente riappropriarsi della sua memoria.
“Partendo dall’abbellimento della Collina della Terra, faremo di quell’area il più bel contenitore di eventi all’aperto della città. Vogliamo dare una funzione al Centro Storico, perchè è impensabile che il Comune continui ad avere strutture che generano solo spese”. Proprio in questa direzione va la riqualificazione della Dogana, di cui, entro fine mese, il Comune dovrebbe dare avvio alla fase di esproprio, dando seguito ad una delibera dell’amministrazione Galasso. Il progetto come ha spiegato Foti prevede una serie di servizi come una borsa delle eccellenze irpine e una scuola di alta formazione che permetterebbero alla storica struttura di autofinanziarsi.
Foti non ha mancato di toccare anche le questioni più spinose che hanno afflitto ultimamente la sua legislatura, ovvero il documento presentato dai 5 consiglieri dissidenti, Festa, Genovese, Giacobbe, Negrone, Petitto, ma ha assicurato che la questione è rientrata: “Il capitolo è stato definitivamente chiuso – ha dichiarato”. ( di Rosa Iandiorio)
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