Promozione – Solofra, la grinta di Oliva: “Battiamo l’Hirpinia”

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La carica dei guerrieri, la grinta di quegli atleti che non sono solo legati da un contratto o da un accordo che è semplice carta, ma che con la propria squadra hanno un rapporto che va al di là di qualsiasi discorso economico. Il Solofra di Santosuosso si affida ai suoi “uomini veri” per risalire la classifica e provare a vincere questo difficile campionato di Promozione. Il più duro degli ultimi 20 anni. Mission Impossible? Non la pensano affatto così i conciari, che a meno otto dalla capolista Hirpinia sperano e credono di poterla battere nello scontro diretto di sabato contro i fortissimi ragazzi di Giovanni Renna per riaccendere ancora di più le speranze di ribaltare una stagione che sulla carta fino a qualche mese fa sembrava irrimediabilmente segnata. Calciatore di mille battaglie, Pasquale Oliva, 41 anni sulle spalle e non sentirli, 42 il prossimo 31 marzo, per molti una eternità, quanto basterebbe per smettere. Ma la carta di identità in questi casi è un dettaglio, lui ne ha almeno 20 di meno nel fisico e nella mente. Di appendere le scarpette al chiodo neanche a parlarne. La voglia di continuare a giocare almeno per un altro anno c’è tutta, i tifosi lo amano come un fratello, qui è uno di casa, sperano che qualunque cosa decida di fare resti a Solofra, anche se ora c’è il calcio giocato a cui badare, prima bisogna chiudere nel miglior modo possibile questo campionato. Pasquale Oliva è il capitano per eccellenza, classe ’66, irpino di Atripalda, ma conciario nel cuore. Solofra è come una seconda pelle per lui, è una squadra con la quale vive un rapporto di amore, coronato nel 2003-2004 con la promozione in serie D, quel campionato già disputato anni prima proprio con i conciari e con l’Agropoli, degno della sua classe e della sua grinta e che avrebbe voluto rivivere insieme ad altri compagni. Una avventura che sappiamo bene qualcuno ha infranto prima che potesse realizzarsi. Il passato è passato, anche se ricordarlo fa male, oggi il pensiero è solo al presente, a recuperare lo svantaggio in questo torneo di Promozione, iniziato col freno tirato. Sabato al Gallucci c’è la prima della classe, e questo Solofra, reduce da nove vittorie consecutive, deve fare di tutto per portare a cinque il distacco. “Siamo carichi al massimo, è la prima delle partite della vita, non c’è dubbio, dobbiamo battere prima l’Hirpinia poi la Sarnese e ovviamente vincere sempre, per non vanificare gli sforzi profusi. Dico che non è finita e come me la pensano i miei compagni, ce la possiamo fare, e speriamo che il Gallucci sabato sia pieno come ai vecchi tempi”. Cuor di leone, Pasquale Oliva non si sta allenando per una febbre che da lunedi lo attanaglia. “Farò di tutto per esserci, poi deciderà il mister. Non mi perderei questa sfida per nulla al mondo, finalmente da due mesi abbiamo preso a marciare come sappiamo, sarà una gran bella partita, difficile, combattuta, ma non sbaglio se dico che in questo momento siamo alla pari se non meglio messi di loro, fisicamente e mentalmente. Vincere è anche una questione di orgoglio, non ci sono otto punti fra noi e loro e il campo lo dimostrerà, comunque vada la soddisfazione di vincere questa partita vogliamo prendercela”. Una settimana intensa: mancano ancora tre giorni alla gara di sabato, Santosuosso è alle prese con qualche problema di infermeria. La febbre di Oliva, Sasà Ferrante non al top, il bomber Messina con una caviglia gonfia. Ma nessuno di loro vuole mancare. C’è da giurare che farebbero di tutto per giocare, anche scendere in campo con la stampelle, perchè non dove non arriverà il fisico arriverà il cuore, questo è certo. Il cuore grande di un Solofra che dopo due retrocessioni di fila rivive un appuntamento con la storia, per tentare di tornare laddove il suo blasone merita.

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