Promozione – L’Atri è in caduta libera dopo l’assenza ingiustificata, almeno secondo la federazione, al play-out in casa del Rione Mazzini. Il titolo sportivo con sede inizialmente ad Atripalda ha fatto registrare un doppio salto all’indietro nel giro di due anni ed ora si trova relegato in Prima Categoria. Partito da Solofra tre anni fa, quando un gruppo dirigenziale lo rilevò portandolo nella Valle del Sabato, l’ex titolo conciario ha conosciuto una salvezza nella stagione 2011/2012 sotto il nome ufficioso di Città di Atripalda, salvo poi andare incontro ad una vera e propria debacle scandita da due annate fallimentari.
La prima si è chiusa con la retrocessione in Promozione nel play-out con l’Eclanese, poi quest’anno il caos con tre allenatori (Mogavero, Santopaolo e Letteriello) a succedersi in panchina, la maledizione “Valleverde” e la definitiva migrazione a Lioni a sancire il tramonto della gestione atripaldese. Il presidente Mario Compierchio, però, non è riuscito ad evitare un’altra amara retrocessione, giunta senza tuttavia giocarsi le proprie chances all’ultima spiaggia del Partenio B.
La conclusione è amara per il calcio dilettantistico della provincia: le gestioni societarie che si sono passate il testimone hanno dilapidato un patrimonio custodito nella massima serie regionale dal Solofra.
Redazione Irpinia
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