Meglio una velina… con pochi veli o un bel documentario sull’ascesa dell’impero mongolo sotto la guida di Genghis Khan? Sulla pregnanza culturale del programma tv ci sarebbe – con tutto il rispetto per il trionfo della bellezza: la donna – poco da discutere. Ma l’audience si sa, segue regole diverse. E così è notorio come a catalizzare l’attenzione televisiva riesca benissimo ‘il vedo non vedo’ o meglio ‘il vedo e basta’, come una qualsiasi allusione a sfondo sessuale, la frivolezza di turno o il litigio tra i due inquilini di qualche improbabile residenza invasa 24 ore su 24 dal tubo catodico.
Ma cosa succede quando davanti al monitor ci sono i bambini? Beh, allora la questione si fa più delicata ed è il Moige a sollevarla. Il Movimento Italiano Genitori ha infatti inoltrato agli organi di stampa il report Osservatorio Tv aprile 2008, nel quale vengono passati in rassegna i programmi televisivi e le loro eventuali ripercussioni sui più giovani. Promossi e bocciati nei palinsesti delle reti nazionali giudicati in base alle segnalazioni ricevute dall’organismo attraverso il numero verde 800.93.70.70 e il sito www.genitori.it. 1998 contatti complessivi, per una media di 66 segnalazioni al giorno, delle quali il 65 per cento di protesta e solo il 26 per cento di gradimento. E come la storia insegna, a preoccuparsi della ‘salute’ dei figli, anche quella mentale, sono soprattutto le mamme. Circa il 55 per cento delle segnalazioni infatti arriva da loro, mentre una su tre dai padri ed una su dieci ad opera dei nonni. L’indagine evidenzia come ad essere poco apprezzate dai genitori siano soprattutto le scene di violenza, quelle a sfondo sessuale – diretto o indiretto – e in generale tutte quelle che trasmettono messaggi negativi in fatto di religione, relazioni sociali, buone abitudini, ecc… Ad essere apprezzati invece sono i programmi a contenuto informativo ed educazionale, ma anche trasmissioni più ‘mondane’ o dai contenuti più superficiali che in ogni caso però mantengano, per così dire, una certa ‘correttezza’ d’espressione. E così a finire tra i cattivi sono film come ‘Romanzo Criminale’; fiction come ‘I Cesaroni’, ‘Un Ciclone in Famiglia’ o Dr. House – Medical Division’; apparentemente innocenti cartoni animati come ‘I Griffin’ o ‘Futurama’, tanto amati anche dagli adulti; e alcuni show già… recidivi come ‘Il Grande Fratello’ insieme ad altri insospettabili, almeno fino ad oggi, come ‘Buona Domenica’ e ‘La ruota della fortuna’. Decisamente meno ‘diabolici’, secondo il Moige invece, i messaggi lanciati dai telefilm ‘Happy days’ e ‘Ho sposato un sbirro’, dal buffo e simpatico orco ‘Shrek’ o dal sempre verde Pinocchio, così come quelli de ‘La Corrida’, ‘Report’, ‘GT Ragazzi’ o ‘Trebisonda’. Interessante anche la graduatoria tra le emittenti. La maglia nera del mese di aprile è di Italia Uno, mentre la… ‘palma d’oro’ va a Rai Tre, rete televisiva più apprezzata dai genitori. Tra i personaggi dello spettacolo sono molti a finire nell’occhio del ciclone. Si passa ad esempio dal duo Enrico Papi – Victoria Silverstadt, conduttori de ‘La ruota della fortuna’ e accusati di continui e facili doppi sensi, a Cristina Chiabotto, colpevole di presentare in maniera… ‘impresentabile’ il programma ‘RTV – la tv della realtà’. “Fra scene violente e scene di nudo quasi integrale – ha affermato Elisabetta Scala, Responsabile Osservatorio Media del Moige, “RTV è oramai un cocktail molto fastidioso e fuori luogo, in quell’orario centralissimo e di massimi ascolti di giovani e bambini: non solo le scene sono spesso ricche di particolari troppo crudi e violenti, ma anche l’intervallo fra le stesse, che necessiterebbe semmai di un approfondimento e di ulteriori spiegazioni, è caratterizzato ora dalla presenza ingombrante della Chiabotto, che perde molto in questo passaggio da ragazza acqua e sapone a icona sexy: sinceramente non se ne sentiva il bisogno”.
Suona ancora il campanello d’allarme dunque sui contenuti dei programmi tv. Giusto, sbagliato, servirà a qualcosa? La discussione è aperta. In ogni caso è innegabile che non siano tempi tranquilli quelli che vivono i genitori, alle prese con un’educazione dei figli sempre più influenzata dalle pressioni di un mondo che evolve e che diventa forse troppo a ‘portata di mano’. E proprio in questo senso è già realtà la muova minaccia, forse ancora più insidiosa in fatto di contenuti e fruibilità. Si chiama internet. (di Eddy Tarantino)
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