Progetto ‘Verde Pubblico’: proclamato lo stato di agitazione

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Atripalda – “Tante belle parole sono state dette. Ma fino ad oggi nulla di concreto. Hanno giocato con la nostra pelle e, a distanza di quindici giorni, siamo di nuovo caduti nel baratro”. E’ la denuncia di Mario Melchionna, segretario provinciale di Filca-Cisl, sulla vertenza “Progetto Verde Pubblico”. Un contenzioso che esplode nuovamente a distanza di due settimane dal summit, presso l’ex Caserma Litto, con l’assessore provinciale all’Agricoltura, Vincenzo Alaia. “Era il 24 ottobre quando l’esponente della Giunta De Simone ci ha assicurato l’imminente chiusura della querelle grazie alla disponibilità di fondi pari a ben 473mila euro. Soldi che, sempre a suo dire, avrebbero garantito il reintegro delle maestranze ed un’occupazione di sei mesi”. Cosa è successo in questo lasso di tempo? “Nulla. E’ tutto caduto nell’oblio. Le promesse sono rimaste tali ed i lavoratori dal 19 ottobre non hanno più un’occupazione”. Cosa farà il Sindacato in aiuto degli operai? “Quello che ha fatto fino ad oggi. Abbiamo già proclamato lo stato di agitazione e ci siamo dati appuntamento per questo pomeriggio davanti a Palazzo Caracciolo per ‘bloccare’ non solo la presidente dell’Ente di Piazza Libertà Alberta De Simone, ma soprattutto l’onorevole Enzo De Luca che sappiamo essere uno dei protagonisti del vertice con parlamentari irpini, consiglieri regionali, rappresentanti dell’Unione degli Industriali e di Asse”. Cosa chiederete? “Semplicemente che si rispettino le promesse. Chiediamo che la rimodulazione del progetto ‘Verde Pubblico’ sia approvata ed attuata. Non chiediamo nient’altro”. Intanto, lo stato di agitazione è stato proclamato e rientrerà solo nel momento in cui dall’Ente Provincia arriverà l’ok alla ripresa dei lavori. In quindici giorni, i primi ‘danni’ già si sono avuti. “Pineta Sessa”, il polmone verde di Atripalda, è ammalato. I vandali e gli incivili sono già entrati in azione calpestando il lavoro di 27 maestranze che in meno di due anni avevano restituito la dignità ad un’area lasciata in totale abbandono da amministratori e cittadini. Non sono semplici accuse. Purtroppo è la realtà dei fatti: basta percorrere solo pochi metri per trovare rifiuti di ogni genere sparsi dovunque; riappaiono anche le siringhe lasciate dai tossicodipendenti di turno. Per non parlare dei folti cespugli e delle erbacce. Insomma, un polmone verde che se fino al 18 ottobre (giorno ultimo di lavoro dei 27 operai del ‘Progetto Verde’) poteva rappresentare motivo di vanto per l’Amministrazione guidata dal Sindaco Carmela Rega, oggi dovrebbe far indignare. (di Emiliana Bolino)

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