Isochimica, un testimone racconta: “Amianto smontato in stazione all’aria aperta”

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La lapide posta all'esterno della fabbrica

La scoibentazione dell’amianto dalle carrozze ferroviarie, affidata dalle Ferrovie dello Stato all’Isochimica di Elio Graziano, avveniva anche all’aria aperta, sui binari della stazione ferroviaria di Avellino.

Questo è quanto è emerso nel corso dell’udienza terminata nel tardo pomeriggio di ieri nell’aula bunker del carcere di Poggioreale, come riportato dall’Ansa. Nel corso del processo a carico di 26 persone, accusate a vario titolo di omicidio colposo plurimo, lesioni dolose, concorso in disastro ambientale e omissione di atti di ufficio.

E’ stato l’ispettore del Corpo Forestale dello Stato, oggi aggregato all’Arma dei carabinieri, Vincenzo De Sio,a confermare le relazioni di servizio effettuate sia all’interno dell’azienda di Borgo Ferrovia che nella stazione ferroviaria di Avellino. L’attività di scoibentazione che avveniva direttamente sui binari risale al 1982.

L’ex consigliere regionale Antonio Amato, in qualità di presidente della commissione d’inchiesta su ecomafie e ecoreati, ha effettuato diversi sopralluoghi ispettivi nell’ex stabilimento di Avellino ed ha confermato le relazioni pesantemente accusatorie sottoscritte dalla commissione regionale.

Nel corso dell’udienza c’è stato anche un acceso confronto tra l’accusa (il Procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, e il pm Roberto Patscot), e i difensori del Comune di Avellino e della curatela fallimentare sulle azioni non messe in campo, secondo la Procura, per quanto di rispettiva competenza e responsabilità.

La nuova udienza del processo, spostato a Napoli per mancanza di spazi adeguati a contenere le 253 parti civili e le decine di avvocati impegnati, è stata fissata il prossimo 7 luglio, quando cominceranno le testimonianze degli ex lavoratori.