Processo Aias, il direttore: fui demansionato dalla De Mita e Bilotta

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Il centro Aiais di Avellino

“La signora De Mita mi prese per mano e mi accompagnò fuori dalla stanza del presidente”.

E’ così che l’allora direttore amministrativo dell’ Aias di Avellino ha raccontato due giorni fa in aula quello che era successo dopo che in Via Morelli e Silvati si era passati dalla gestione commissariale decisa dall’ Aias nazionale nel 2003 alla presidenza di Gerardo Bilotta dopo il giugno 2004. Il processo è quello nato dell’inchiesta di Procura di Avellino e Guardia di Finanza sulle attività dell’ Aias e della “Noi con Loro” gestita da Annamaria Scarinzi. Gli imputati sono, a vario titolo, accusati, dei reati di peculato, riciclaggio, malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata.

Intanto l’udienza si è aperta con la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale, determinata dell’ennesimo cambio di collegio giudicante. Ora quello presieduto dal giudice Gian Piero Scarlato e’ composto dai magistrati Pierpaolo Calabrese e Lorenzo Corona. In aula c’erano tutti i difensori degli imputati e la parte civile Aias, rappresentata dal penalista Raffaele Bizzarro. Il presidente Scarlato ha dato la facolta’ alla parti, in ragione della composizione del collegio di nuovo mutata, in ordine ai mezzi di prova eventualmente richiesti ex novo. Unica richiesta rispetto alla possibilità di rinnovare l’istruttoria e’ quella giunta dal penalista Generoso Pagliarulo, difensore dell’ imputata Preziuso. Sollecitata solo per alcuni chiarimenti una nuova escussione in aula del maresciallo Antonio De Serio, uno degli investjgatori delle Fiamme Gialle che ha condotto gli accertamenti: “Avremmo un incongruenza- ha motivato il difensore- rispetto alla risposta data alla difesa e alle precisazioni sollecitate dal pubblico ministero nel verbale di udienza dell 11 gennaio 2022. C’è una specifica richiesta per l’esame del maresciallo De Serio. Facciamo riferimento alla Cartabia e alla possibilità di indicare verbale preciso ed esigenze specifiche. Rispetto a questa specifica esigenza di riascoltare il teste De Serio e’ arrivato l’ok dal Tribunale, per cui sul chiarimento richiesto dalla difesa di Annamaria Preziuso il sottufficiale in servizio a Via Pontieri sarà sentito già nell’ udienza del 9 gennaio. Il pm che conduce l’istruttoria, il sostituto procuratore Vincenzo Toscano, ha poi chiesto anche con il consenso delle parti e solo qualche domanda di precisazione da parte del penalista Quirino Iorio (che aveva anche chiesto al Collegio di ritenere non acquisibile la consulenza) . Poi si è passati all’esame del teste di Procura e parte civile rispondere in aula alle domande del pm prima e delle difese poi. La ragione per cui già nel gennaio del 2018 il teste era stato sentito dal magistrato che ha condotto le indagini, il sostituto procuratore Vincenzo D’Onofrio, proprio per inquadrare il ruolo di una delle imputate principali nel processo, ovvero Annamaria Scarinzi De Mita, che secondo il racconto del direttore lo avrebbe demansionato, riducendo le sue funzioni presso la sede di Via Morelli e Silvati.

“Sono dipendente dell’ Aias dal giugno 1986- ha spiegato al pm in aula il teste- fino al 2003, quando l’Aias Nazionale aveva commissariato la sede di Avellino per alcune presunte irregolarità contabili. Il mio incarico fino al 2003 era quello di gestire il rapporto con il personale, l’ASL (perché l’Aias lavorava in convenzione) e la contabilità (rapporti con i fornitori, predisposizione dei documenti contabili, buste paga etc). Il pm Toscano ha anche chiesto quali fossero le irregolarità contabili che avevano portato al commissariamento. Il dirigente, pur non sapendo precisare se quelle alla fine fossero o meno delle irregolarità, ha ricordato che si trattava dei circa 3 milioni di euro spesi dall’Aias per gli interventi edilizi ad una struttura di proprietà della “Noi con Loro”. Quando gli è stato sottolineato come mai nella sua funzione non fosse a conoscenza della vicenda, il dirigente ha spiegato che ogni volta che veniva chiesto qualche chiarimento l’allora presidente parlava di accordi presi con la stessa signora De Mita. Rispetto al suo demansionamento, dopo il gennaio del 2004 quando all’Aias era arrivato Bilotta, il teste ha spiegato che non avrebbe più avuto l’incarico relativo alla gestione contabile dei rapporti con i fornitori e i documenti contabili. Il suo ruolo era limitato alla gestione degli stipendi e al rapporto con l’Asl per quello che concerneva il profilo dell’ accreditamento.

Proprio sul capitolo demansionamento hanno insistito molto le difese. A partire da Nello Pizza, il difensore di Annamaria De Mita. Che prima ha punzecchiato il teste sul ruolo che avrebbe avuto nella vicenda che aveva raccontato alla base del commissariamento avvenuto nel 2003. E qui il testimone ha precisato di non aver avuto ruolo diretti, solo quello di predisporre gli atti che l’allora presidente aveva concordato con la De Mita, all’epoca dei fatti vicepresidente dell’Aias. “Se non aveva funzioni direttive da cosa è stato demansionato?”. E il teste ha spiegato: “Mi occupavo anche dei rapporti con I fornitori, che sono stati affidati ad altri, sono stati assegnati a me solo quello dei rapporti con l’Asl e dei rapporti con il personale, in buona sostanza la predisposizione degli stipendi”. E ancora, la difesa, prendendo spunto da una intercettazione in cui lo stesso teste telefonava ad un consigliere nazionale dell’Aias, subito dopo il primo accesso da parte della Guardia di Finanza, per spiegargli di aver ricevuto un incarico delicato da Bilotta. “Se era stato esautorato, perché vi avrebbero dovuto affidare un compito delicato?”.

Il teste ha ricordato che la causale dell’ incarico era stata già precisata nello stesso esame reso al pm e che neanche lui si spiegava perchè lo avessero scelto. Anche la difesa di Bilotta, il penalista Scarlato, ha voluto mettere in evidenza che il ruolo del direttore lo portava a conoscere anche aspetti della contabilità, quelli legati ad esempio agli oneri previdenziali per cui ci sono altri procedimenti in cui e’ stato sentito. In aula si torna il prossimo 9 gennaio per sentire i primi testi della difesa.