Processo Acqualonga, prima volta in Aula per Castellucci. A febbraio 2023 la sentenza

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Prima volta in aula per Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia e Atlantia, da quando nel 2013 sono partite le indagini e a seguire il processo di primo grado per la strage di Acqualonga, in cui 40 persone persero la vita a bordo di un bus turistico che li stava riportando a casa dopo una gita di alcuni giorni a Telese Terme e nei luoghi di Padre Pio a Pietrelcina.

Il manager, assolto in primo grado dalle accuse di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, per cui la Procura di Avellino aveva chiesto 10 anni di reclusione, non era mai entrato in tribunale, neanche per fornire dichiarazioni spontanee. Lo ha fatto questo pomeriggio, nel nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, nel corso del processo d’Appello per quella tragedia che prima del crollo del ponte Morandi di Genova era considerata la più grave avvenuta sulle strade italiane.

Castellucci ha chiarito la sua posizione e quella di Aspi, ha ricordato la sua vicinanza ai familiari delle vittime anche con iniziative assunte proprio a ridosso della strage e, per quanto riguarda la questione delle barriere “New Jersey”, ha precisato come gli interventi fossero a discrezione dei progettisti. Oltre all’ex amministratore delegato, hanno reso dichiarazioni spontanee anche il dg di Autostrade Riccardo Mollo e il dipendente Massimo Fornaci. Entrambi, come Castellucci, assolti in primo grado.

Contro quelle assoluzioni si era opposta la Procura avellinese, allora guidata dal Procuratore capo Rosario Cantelmo (oggi in pensione). A portare avanti le tesi di Cantelmo, la Procura Generale di Napoli nella figura del sostituto pg Stefania Buda. Nelle prossime udienze, programmate tra novembre, dicembre e gennaio, saranno ascoltati altri imputati. A febbraio 2023, infine, è attesa la sentenza d’Appello.