Primarie, Bove: “Scontro interno al partito, Pd esca allo scoperto”

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Avellino – “Lo spettacolo indegno che il Pd sta dando di sè in relazione allo svolgimento delle primarie per la scelta del candidato a sindaco della città di Avellino induce ad una riflessione su come in generale il partito principale della coalizione si appresta alla prossima tornata amministrativa”. Comincia così la riflessione del Segretario del Circolo Pd Foa, Giovanni Bove, sul delicato momento che sta attraversando il Pd ad Avellino.

“Le primarie del 14 aprile consegnano alla città un quadro di estrema frammentazione dell’area moderata del Pd e la assoluta inadeguatezza ed incapacità di parte della dirigenza provinciale del Pd di parlare al cuore della gente di Avellino. Questa situazione, unitamente ad un quadro di coalizione debole e poco rappresentativo, trasformano le primarie in una occasione di soluzione di uno scontro tutto interno ad una parte del Pd, che non lascia presagire nulla di buono in ordine al prosieguo del percorso amministrativo in città.
Ci chiediamo, a questo punto, considerato anche che non risulta ancora definito con certezza il quadro dei partecipanti alla competizione e che la macchina organizzativa della coalizione è ancora ferma, che senso ha far svolgere questo tipo di primarie ed in questo clima e a chi giova questa vicenda. Il Circolo Pd Vittorio Foa, nel fare gli auguri ai candidati ed a chi si prodigherà per l’organizzazione dell’evento, ritiene di dover volgere l’attenzione altrove, non alle tecniche del furbo para-burocratismo imperante che interessano oggi il PD, ma ai problemi veri della città. Ci auguriamo che il Pd esca finalmente allo scoperto e cominci a dire e proporre alla città i punti essenziali del programma di governo. Occorre rimettere al centro del ragionamento la proposta politica per la città, immaginare come il Pd sia in grado di far uscire Avellino dall’isolamento politico e culturale a cui è stata relegata da anni di malgoverno di Galasso e dei suoi sodali. Noi riteniamo che il Pd debba prendere le distanze da questo modo di intendere la città ed il senso di appartenenza ad essa. Prendere le distanza significa proporre un’azione amministrativa nuova e diversa che metta al centro la questione sociale e l’attenzione alle nuove povertà, che immagini un rinnovato ed adeguato sforzo di investimento in politiche che generino cultura in città, che dia risposte concrete ai bisogni dei rioni popolari, che realizzi un piano di politiche abitative in grado di risolvere gli annosi problemi legati alle politiche per la casa e di immaginare un diverso modo di procedere alla riqualificazione urbana degli alloggi esistenti, che consideri la città di Avellino proiettata in un futuro legato all’area vasta ed alle occasioni di sviluppo a questa connesse. Un’amministrazione che faccia della trasparenza, della tensione alla legalità ed alla buona politica, del disinteresse privato e della realizzazione del bene comune, il proprio stile. Una città, insomma, che dia una speranza anche ai giovani. Noi ci auguriamo che chi si candida a guidare Avellino, come anche tutti coloro che si candidano a far parte delle liste, si rispecchino in questi punti essenziali e che il PD sia in grado di procedere ad un rinnovamento sostanziale di persone e metodi in grado di rispondere alla domanda di cambiamento che proviene dalla città. Noi su questo intendiamo confrontarci, ritenendo che questo sforzo possa essere l’ultima occasione per evitare che il partito sprofondi nel baratro di una sconfitta elettorale che certamente non ci si augura, ma che non si sta facendo nulla per evitare”.

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