Precari della Giustizia, il sit-in davanti alla Prefettura per chiedere la stabilizzazione

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AVELLINO- A nove mesi dalla scadenza del loro contratto e dopo tre anni di lavoro, gli operatori del settore Giustizia selezionati per ricoprire i ruoli di data entry , addetti alla digitalizzazione, addetti all’Ufficio per il processo sono tornati a far sentire la loro voce. Un sit in davanti alla Prefettura, organizzato dalle sigle sindacali per chiedere l’impegno alla stabilizzazione del personale. Presso il Tribunale di Avellino sono 74 gli operatori impegnati. Le ragioni della protesta sono state anche rappresentate in un documento della Cgil Funzione Pubblica (Fp), presente con il segretario provinciale Licia Morsa, che ha organizzato lo sciopero a livello nazionale per tutti gli addetti precari: sciopero tenutosi nella giornata odierna, proclamato dalla Funzione Pubblica CGIL su tutto il
territorio nazionale, di tutto il personale precario PNRR del Ministero della giustizia funzionari UPP, funzionari tecnici, operatori data entry – per la loro stabilizzazione totale, arriva dopo tre anni di iniziative su tutti i territori e di un percorso di mobilitazione lungo che ha l’ambizione di far emergere lo stato del sistema giustizia nel suo complesso. Dalla scarsa valorizzazione professionale ed economica del personale di ruolo all’emergenza degli organici e conseguentemente all’impossibilità di redistribuire adeguatamente i carichi di
lavoro nonché garantire pienamente ľ utilizzo di tutti gli strumenti di flessibilità organizzativa, dove la stabilizzazione di tutte e tutti i 12.000 precari attualmente in forza all’amministrazione, oltre a garantire che risultati dei Progetti PNRR in termini di efficientamento e riorganizzazione dei servizi, potrebbe dare finalmente anche la spinta necessaria a far ripartire la contrattazione integrativa nell’amministrazione attraverso cui riconoscere il diritto alla carriera di tutto il personale, con la definizione delle famiglie professionali e strutturazione a regime dell’ufficio per il processo. Al momento non risultano stanziate in adeguati capitoli del bilancio dello Stato le risorse straordinarie volte alla stabilizzazione di tutto il personale addetto all’ attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il Ministero della giustizia, vista la scadenza dei personale precario reclutato mediante procedure connesse loro contratti di lavoro (30 giugno 2026), nonostante lo straordinario contributo dato da oltre dodici mila lavoratrici e lavoratori negli ultimi tre anni all’ammodernamento del sistema giustizia, dalla riduzione dell’arretrato, all’innovazione digitale ed organizzativa in quanto rappresentante territoriale del Governo, dato giornata di sciopero odierna e le ragioni della stessa, le chiediamo di trasmettere i contenuti della presente rilievo della protesta culminata nella all’attenzione del Ministro della Giustizia e del Governo”. Anche i rappresentanti dei lavoratori presso il Tribunale di Avellino hanno dato il loro contributo, a partire da Piercarmine Lombardi : “Siamo qui davanti alla Prefettura per dire una cosa chiara: senza gli addetti all’ufficio del processo, il personale precario del Pnrr la Giustizia rischia di tornare indietro. Innegabile il contributo dato nel corso di questi ultimi tre anni. La riduzione in particolare. Se i cittadini non devono aspettare più sei o sette anni per una sentenza di primo grado, questo si deve in gran parte all’ingresso dei funzionari dell’ufficio per il processo, nonché dalla spinta decisiva data dai tecnici di amministrazione, gli operatori data entry per la digitalizzazione dei processi”. Richiesta ribadita anche da Valentina D’Urso: “Siamo qui per rivendicare il nostro diritto alla stabilizzazione. Sono tre anni che contribuiamo all’efficientamento del sistema della Giustizia. Siamo “invisibili” ma portiamo avanti il lavoro immane dei Tribunali”. Per Elisabetta Iannaccone ha ribadito come: “mancano solo 9 mesi alla scadenza del 30 giugno 2026 e ad oggi non c’è stata data ancora nessuna risposta, né in senso positivo né in senso negativo. Si parlava di una procedura comparativa. Ma ad oggi non conosciamo i criteri. Quello che è stato approvato ad oggi è soltanto la stabilizzazione di seimila unità su dodicimila”. Alla manifestazione era presente anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stella Vincenzo Ciampi e il segretario di Sinistra Italiana Roberto Montefusco.