Prata – ‘Aspettando un suspir…’ lezioni di vita alla Classe III A

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Prata Principato Ultra – Qualcuno dice: nella vita non si finisce mai di imparare. La vita insegna ed a volte, per rinascere, è necessario sbagliare: e sono state le esperienze di vita degli ‘altri’ a trasmettere agli alunni della Classe III A la bellezza della vita è l’importanza di saper rimediare ai propri errori.
Riceviamo e pubblichiamo:
‘Aspettando un suspir…’ a Prata Principato Ultra si è tenuto uno spettacolo teatrale presso “Villa Dora”, sede di una comunità terapeutica per le tossicodipendenze, collegata all’associazione “La casa sulla roccia” di Avellino. Allo spettacolo abbiamo assistito noi ragazzi delle classi terze di alcune scuole secondarie di I grado di Avellino e provincia. Appena arrivati ci ha accolto uno degli educatori che ci ha accompagnato a visitare alcune zone della villa che un tempo apparteneva al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e alla sua famiglia e dopo la sua morte, il 3 settembre 1982 nel corso di un agguato mafioso, i suoi figli l’hanno ceduta al Centro di solidarietà per le dipendenze. Terminata la visita, siamo andati ad assistere allo spettacolo “Aspettando un suspir…”,che ha fatto divertire tutti i presenti. L’esibizione era ispirata ad opere già conosciute di autori famosi, come Becket e Shakespeare, ma modificate proprio per far divertire i presenti, con scene che hanno suscitato la nostra curiosità e svegliato il buon umore. Tutti gli spettatori si sono divertiti ed hanno apprezzato il lavoro dei ragazzi che si sono impegnati moltissimo. Alla fine dello spettacolo gli “attori” hanno ricevuto tantissimi applausi e sono apparsi molto felici di vedere che il loro lavoro era stato apprezzato. Poi si sono seduti sul palco e tre di loro ci hanno raccontato un po’ le loro esperienze e ci hanno dato dei consigli. Il primo ragazzo, Gioacchino, ha detto delle cose davvero particolari che hanno colpito tutti perché ha messo a nudo i proprio sentimenti e ci ha raccontato le cose più importanti della sua vita, dicendo che lui si era sempre sentito un “fallito, un buono a nulla, un incapace” e che l’esperienza del teatro gli aveva dato una carica di fiducia. Ci ha fatto capire quanto a volte un solo pensiero può rendere la vita una tragedia ed anche quando tornare alla vita felice di sempre è ancora più bello, soprattutto se una persona lo riesce a fare con le proprie forze. La seconda persona a parlare è stata Ramona, una ragazza che ha detto che recitare in questo spettacolo l’ha aiutata a crescere perché prima era insicura e non aveva mai voluto fare qualcosa in pubblico, forse perché si vergognava o perché temeva di essere presa in giro. Lavorando con i suoi amici, ha capito che il suo era un errore e ha tentato di rimediare. L’ultimo a parlare è stato Vincenzo, che ci ha detto che gli è sempre piaciuto recitare, tuttavia non aveva mai provato a farlo perché non si riteneva bravo, ma con questo spettacolo teatrale ha provato ed ha capito di essere bravo. La cosa più bella e significativa che ha detto è stato il consiglio che ha dato a tutti noi ragazzi, cioè di sfruttare tutte le occasioni giorno per giorno, senza mai pensare di non essere all’altezza, perché bisogna sempre provare. Infine i ragazzi hanno letto delle lettere alle due persone che li hanno aiutati a realizzare lo spettacolo, sostenendoli in un percorso impegnativo ma importante, tutti si sono commossi per le parole usate e per lo spirito di grande solidarietà e affiatamento che c’era tra i ragazzi. Tutti noi abbiamo ascoltato in silenzio i loro pensieri e abbiamo provato tanta simpatia nei loro confronti. E’ stato davvero bello. Questa esperienza è stata davvero bella e significativa per tutti, abbiamo capito che i problemi ci sono e che a volte cerchiamo di risolverli in maniera sbagliata, ma tutto ha un rimedio, basta volerlo veramente.

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