POPPA ALLA CULTURA… E PER FAVORE NON TOCCATECI L’AGNELLO

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Nicola Poppa, consigliere comunale di Avellino, da ieri mi è simpatico. Confesso senza remore che il caso suscitato nell’aula consiliare sulla posizione dell’agnellino posta all’interno dello Stemma della città capoluogo, mi ha incuriosito e nel contempo mi ha fatto comprendere quanto è importante la conoscenza e il sapere sulle cose di casa nostra. Mi son scoperto ignorante…come tanti altri d’altronde. In sintesi, dopo 90 minuti di intervento con tanto di relazione cartacea, l’eletto Poppa ha così concluso: “ L’agnello è in piedi e non adagiato… e per intenderci l’attuale Stemma non è conforme al Decreto Regio…per cui occorre modificarlo”. Poppa con grande umiltà ha dimostrato che ognuno rimboccandosi le maniche e con la tenacia degli uomini forti può porre alla collettività interrogativi interessanti e di grande spessore. L’interrogazione sulla posizione dell’agnello, può degnamente sostituire le mancate “Notti Bianche” e la Festa civile dell’Assunta. E’ un capolavoro, un dribbling alla Sivori, un tunnel alla Juary, una miscellanea di emozioni forti tra una bellezza mediterranea e una formosa danzatrice del ventre. Invidio il consigliere Poppa che ha messo nell’angolo l’intero consiglio comunale. Ci voleva uno come lui. Vi immaginate le facce di Barile, Pennetta, Galasso, Ambrosone, Gengaro, D’Ercole, etc. impegnate nell’ascolto sulla storia della Città e la vittima sacrificale delle generazioni passate? L’agnello, che Voi.. esseri mortali oltraggiate con mani e forchette durante le festività pasquali, da ieri è una divinità. Va pensato, discusso, immaginato. Non ci interessa se l’esemplare è agnello da latte, per intenderci, abbacchio nutrito con il latte materno, oppure bianco o maturo nutrito di erba. Non vogliamo neanche conoscere quante settimane o mesi di vita ha. Nella Sacra Scrittura c’è un forte ed evidente legame tra servizio e redenzione, come pure tra servizio e sofferenza, tra Servo e Agnello di Dio. Il Messia è il Servo sofferente che si carica sulle spalle il peso del peccato umano, è l’Agnello “condotto al macello” (Is 53, 7) per pagare il prezzo delle colpe commesse dall’umanità e rendere così ad essa il servizio di cui più abbisogna. Il Servo è l’Agnello che, “maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca” (Is 53,7), mostrando così una straordinaria forza: quella di non reagire al male con il male, ma di rispondere al male con il bene. Per intenderci, per noi peccatori ma anche figli di Dio, l’agnello è il bene. La maggioranza degli esseri umani, che per natura sono incolti e anche ciucci, ha già espresso il proprio giudizio, per intenderci sul tipo: “Ma chi se ne fotte se il bianco candore dell’animale era seduto oppure adagiato? Tenimmo tanti c…da pensare, ad iniziare dalle bollette da pagare e poi l’Avellino… in serie C…”.Per i giornalisti presenti al consiglio con tanto di bombola di ossigeno al seguito per l’afa incalzante, l’interrogativo che il consiglio comunale dovrà sciogliere è serio e di grande attualità. Augurandoci che la risposta venga pubblicizzata nella massima assise cittadina, in modo più sintetico e senza oneri a carico delle casse comunali, invitiamo il primo cittadino a prendere atto del nuovo che avanza. L’agnello e lo Stemma della Città va rimeditato, discusso e approfondito. Noi ciucci ignoranti, larga espressione del voto popolare invitiamo Pino Galasso a prendere atto della seguente petizione. Vogliamo Poppa , al posto del dimissionario Tony Iermano. Ma quali professoresse, politici doc e tecnici esterni? Poppa non è intellettuale, ma almeno approfondisce. E con tanti che parlano a vanvera, lo preferiamo…anche se appare agnello tra tanti lupacchiotti.

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