Politiche sociali, l’assessore Giova fa il punto della situazione

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Avellino – “Affrontare tematiche che riguardano l’individuo piuttosto che documenti o relazioni, che possono essere riveduti in ogni momento, comporta un’attenzione e una cautela particolare che non conosce soluzioni di continuità”. Sono queste le parole con le quali l’assessore alle Politiche Sociali, Mirella Giova, pone l’attenzione, nonostante il periodo vacanziero, su un argomento sempre vivo e attuale com’è quello dei disagi della comunità. Anzi, l’estate, e soprattutto questa torrida estate, nasconde spesso una seria di insidie proprio per le fasce più deboli e indifese, come i decessi dell’emergenza caldo hanno purtroppo testimoniato in queste ultime settimane.
Tra iniziative in cantiere, prospettive per il futuro e priorità organizzative, Mirella Giova fa il punto della situazione sull’assessorato di cui è alla guida e sullo stato di ‘salute sociale’ della provincia.

Il disagio è una male cronico della società, spesso nascosto o poco evidente. In che modo può essere affrontato?

“Il compito dell’assessorato è quello di assistere chiunque abbia necessità di un supporto. L’esperienza della quotidianità evidenzia come spesso i problemi di natura economica siano solo la base di situazioni molto più complesse. Casi umani che non riguardano solo gli anziani e che necessitano di interventi ad hoc, diversi per ogni singola fattispecie. Strumenti come il sussidio finanziario o l’assistenza sociale, per quanto utili, non bastano da soli a risolvere le questioni. Approfondire ogni vicenda, anche dal punto di vista umano e relazionale, invece, può essere il viatico per una più efficace e concreta risposta delle istituzioni”.

In tema di emergenze, tiene banco la questione abitativa, che spesso fa venire a galla contesti difficili. In che misura l’assessorato alle Politiche Sociali può contribuire a fronteggiare il fenomeno?

“Si tratta di un problema complesso, che, appunto, coinvolge parecchie sfere della vita pubblica. E proprio in tal senso credo che la prima mossa debba essere quella di una valutazione d’insieme per analizzare il fenomeno. Un’analisi sinergica da mettere in atto con le altre cariche amministrative e tutti gli attori coinvolti, per stabilire un piano d’azione univoco e chiaro. E’ fondamentale condividere e fissare delle regole, ma poi queste devono essere rigorosamente rispettate. E in questo senso è necessario che molti cittadini cambino la ‘mentalità da assistiti’. Lo strumento della graduatoria per gli aventi diritto, ad esempio, funziona se è stilata correttamente e se viene rispettata. Attivarsi con frequenti controlli può servire a garantire la massima legalità nell’assegnazione degli alloggi”.

Per quanto riguarda invece il futuro, quali sono le iniziative in cantiere?

“E’ attivo da qualche settimana lo sportello Lis di supporto relazionale ai sordomuti, mentre a settembre partiranno ulteriori iniziative, fra le quali ‘ausilio per la spesa’, il servizio di sostegno ad anziani e disabili. Resta comunque ancora molto da fare. L’auspicio è che si riescano a superare le difficoltà operative nelle quali versiamo…”.

…difficoltà dell’assessorato?

“La priorità per un ufficio pubblico è la funzionalità. Purtroppo in questo momento l’assessorato alle Politiche Sociali soffre di alcune carenze. La mancanza di fondi e la penuria di personale, sono condizioni che rendono difficile un adeguato sostegno alla comunità. Sicuramente la vita pubblica riguarda molteplici aspetti, ma forse una maggiore attenzione dal punto di vista amministrativo al problema sociale non guasterebbe. D’altronde se l’assessorato funziona, non solo si fornisce un utile servizio al cittadino, ma, attraverso un più pregnante radicamento sul territorio, si alimenta la prevenzione. Mi auguro che in questo senso arrivino al più presto dei buoni segnali”.

(di Eddy Tarantino)

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