Renato Spiniello – Con lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è aperta di fatto la strada alle elezioni. Gli italiani saranno chiamati alle urne domenica 4 marzo, dunque a poco più di due mesi dalla consultazione si è già nel vivo della campagna elettorale.
Ogni partito dovrà selezionare nella propria lista, sia al proporzionale che al maggioritario, i propri candidati. Per il centrodestra, che si presenterà ai nastri di partenza forte di una grande coalizione, la sfida sarà individuare i giusti candidati.
“Non sarà facile trovare il giusto equilibrio – ha sottolineato il dirigente nazionale e vice segretario regionale vicario MNS Ettore De Conciliis – ci saranno probabilmente le giuste ambizioni che non troveranno spazio o anche, speriamo il meno possibile, forzature e conflittualità, tuttavia mentre la vicenda dei listini plurinominali è qualcosa di interno alla vita dei Partiti, sarebbe opportuno, anzi, sempre più opportuno col passare dei giorni, che le forze politiche che compongono la coalizione si riuniscano per scegliere, insieme, i candidati degli uninominali”.
Con queste premesse, il dirigente di MNS ha espresso l’attuale quadro politico all’interno della sua coalizione e quali saranno le prossime scelte in vista di politiche ed amministrative ad Avellino.
De Conciliis, come si posiziona il suo partito all’interno della coalizione di centrodestra e quante possibilità di vittoria dà al suo schieramento?
Il Movimento Nazionale Sovranista è una forza politica nazionale autenticamente identitaria che intende partecipare alle politiche all’interno delle liste di centrodestra sostenendo la premiership di Matteo Salvini. Tutti i pronostici ci danno intorno al 40%, ciòvuol dire che la nostra coalizione non avrà bisogno di inciuci per governare. Sugli altri versanti abbiamo un Pd non più credibile e che non gode di grande popolarità a causa della situazione gravissima, dal punto di vista socioeconomico, che attraversa il Paese; anche gli esponenti del M5S, pur rappresentando un’esigenza diffusa di rinnovamento e di cambiamento dei costumi della politica, si sono mostrati del tutto inadeguati alle responsabilità di Governo nelle città in cui amministrano. La nostra coalizione, quindi, ha buone possibilità di vincere ma all’interno, tra i partiti che la compongono, i giochi sono ancora aperti tra l’ala popolare e moderata e quella più sovranista ed euroscettica da noi rappresentata. Per noi è naturale collocarci in questa posizione in quanto siamo orgogliosamente di destra e invochiamo la creazione di un polo sovranista, che porti la questione dell’interesse nazionale nel dibattito politico.
È possibile trovare una sintesi tra le varie anime della coalizione?
Non è solo possibile ma necessario. Il centrodestra vince solo se unito e solo la perfetta sintesi tra il mondo popolare e sovranista potrà confermare quanto è insito nelle tradizioni della maggioranza del Paese. L’Italia, come amava ripetere Tatarella, non è di sinistra e trova da sempre nelle posizioni di destra l’interlocutore più credibile.
Politiche prima ed amministrative poi, entrambi appuntamenti cruciali per il centrodestra, ma quale può essere il candidato ideale per il collegio maggioritario di Avellino?
Il 2018 lo saluteremo come l’anno del grande cambiamento. Se il centrodestra sarà in grado di presentarsi alle elezioni compatto, credibile, con un programma autorevole e con delle liste rappresentative di tutto lo spaccato socio-economico della città, la nostra sarà una compagine competitiva in entrambe le tornate. Per questo è importante che nel collegio maggioritario della città il centrodestra sappia candidare una figura che abbia sempre rappresentato un consenso diffuso nel capoluogo. E’ una vicenda importante e la scelta del candidato nel collegio maggioritario di Avellino città non deve essere presa sui tavoli nazionali che dividono il territorio col pallottoliere assegnando un certo numero di collegi ad ogni partito. Noi siamo abbastanza maturi, per tradizione territoriale e culturale, da poter fare una proposta a Roma e non subire, come è già successo precedentemente, le scelte prese da altri. Mi auguro che il nostro candidato sia una persona autorevole, colta, giovane e rappresentativa di consenso. Non deve essere semplicemente l’uomo di un partito, ma l’esponente dell’intera coalizione. Se noi riusciremo ad avere questo identikit nel collegio cittadino, potremo presentarci in maniera competitiva alle politiche e vincere anche le amministrative. Da parte nostra, saremo lusingati dovunque il MNS avrà una propria espressione di candidatura, sia nei collegi maggioritari che proporzionali, ma quello che ci preme non è la soddisfazione personale. Noi rappresentiamo una necessità, cioè che il centrodestra che si presenta a vincere le elezioni sia rinnovato nei modi e nei costumi. Dobbiamo premiare chi realmente vale, chi è sempre stato coerente, chi è stato sempre dalla stessa parte. In questa provincia avremo contro tutti i protagonisti dei disastri che oggi si sono riuniti: da De Mita a De Luca. Bisogna opporre una candidatura di discontinuità storica, direi anche generazionale.
Il profilo corrisponde a quello di Sabino Morano, che tra l’altro ha già dato disponibilità ad essere della partita…
Quella di Morano sarebbe senza dubbio un’ottima candidatura. In questi anni ha avuto senso parlare di centrodestra ad Avellino solo grazie all’operato costante e minuzioso di Primavera Irpinia. Inoltre Morano è sicuramente portatore di una tradizione politica affine al percorso culturale e valoriale della Destra. Questo, per noi, è la migliore delle garanzie umane e politiche. Naturalmente le nostre strade di Partito sono diverse: Forza Italia è più politica, a differenza del MNS, di ispirazione moderata e liberal-conservatrice, ma è evidente che chi si candida a nome di un’intera coalizione debba avere le caratteristiche per essere sintesi rispettosa di ogni anima. Rinnovo però la necessità di un tavolo provinciale dell’intera coalizione, in modo che tutte le forze possano quanto prima confrontarsi sulla prossima stagione politica che ci vedrà protagonisti.