Avellino – “La Rosa Bianca è sfiorita prima di sbocciare, senza neanche aspettare maggio. Non è stata l’imperizia di chi l’ha coltivata, ma un’imprevista -ma prevedibile- calamità rovesciatasi sul delicato bocciolo.” E’ questa la dichiarazione di Francesco Maselli, candidato alla Camera dei Deputati per il P.D. “Pur non condividendo l’idea di fondo che ha animato la nascita della Rosa Bianca, resto disgustato dal trattamento subito da uno dei suoi più autorevoli fondatori, l’on. Gerardo Bianco. Se è vero che una calamità tipicamente irpina si è abbattuta sul nascente fiore, è altrettanto vero che nulla è stato fatto dai Tabacci, dai Pezzotta e dagli altri per evitarne lo sfrondamento. Un individualismo sfrenato ed incontenibile, ha dato forma, ancora una volta, a quel trasformismo, antico e mai scomparso male della politica nostrana. Questa provincia si sta rivelando il centro di un malcostume politico che continua, ossessivamente, a recare danni ad un territorio sul quale, peraltro, si ha la pretesa di rivendicare l’esclusiva per sé e per l’indiscutibile marchio…. l’unico d’origine controllata. Le forze politiche, giovani, donne ed uomini di questa provincia – prosegue Maselli- dovrebbero condannare, senza riserve, questa dissolutezza politica insieme con la spregiudicatezza comportamentale che -senza voler entrare in casa altrui- non può non creare qualche legittimo imbarazzo non solo tra gli esponenti della Rosa Bianca ma anche tra gli esponenti dell’UDC e, in primis, del sen. Pionati . Due anni di battaglia a viso aperto di militanti, dirigenti ed elettori UDC sono stati annullati da chi, arrivato all’ultima ora, disinvoltamente, senza manco entrare di spighetto si è messo di piatto, sopravanzando – e nelle liste addirittura scalzando – proprio quelli che volevano cambiare gli altri e, alla fine …… rischiano, loro, di essere cambiati”.
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