Pizza sulla scia di Di Nunno: “Ripartiamo dalla Città Giardino. Scrutatori? Sì al sorteggio”

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Renato Spiniello – “Non conoscevo di persona Ciriaco De Mita e Nicola Mancino e dietro la mia candidatura non c’è alcun patto segreto, solo la voglia di porre rimedio a quello che non funziona in città. Sarò io, se dovessi essere eletto, il responsabile dei risultati della prossima amministrazione”.

Nello Pizza, candidato sindaco per lo schieramento di centrosinistra, per l’ennesima volta, precisa che la sua coalizione non è un’ammucchiata come in molti l’hanno definita e che non c’è nessuno alle sue spalle. Le sette liste che lo sostengono sono frutto di un’alleanza plurale che si ispira al Governo Regionale. “Qualcosa che esiste e che funziona da tempo – come afferma lo stesso penalista – il Governatore De Luca, il presidente D’Amelio e i consiglieri regionali ci saranno sicuramente vicini”.

“Avellino ha bisogno di amore e io amo questa città – prosegue Pizza, che non fa mistero di ispirarsi e quell’ideale di Città Giardino che ha caratterizzato l’amministrazione Di Nunno – Ripartiamo da quell’idea, migliorando i rapporti con la macchina amministrativa e la città, ripristinando l’ufficio manutenzione per il decoro urbano e i parchi pubblici, puntando sulla cultura con strutture come l’ex Gil, l’asilo Patria e Lavoro, Villa Amendola e Casina del Principe, istituendo tavoli permanenti con i commercianti e migliorando la mobilità con l’istituzione di nuovi posti auto al Mercatone e creando un multipiano a Via Zigarelli”.

Ecco nel dettaglio i punti del suo programma che ha svelato stamane: 

La figura del sindaco e il rapporto con la città – Voglio essere strumento di pacificazione. Saprò essere il punto di equilibrio, il luogo di sintesi delle varie posizioni presenti in amministrazione. La garanzia sarà la mia assoluta autonomia, che avrò e che rivendicherò, nell’assunzione di scelte e di responsabilità. Ho l’onore e l’onere di guidare una coalizione ampia che è sinonimo di arricchimento, coralità, pluralità dei punti di vista e delle posizioni, approfondimento delle questioni e dei problemi.

L’obiettivo è la città di tutti i giorni – Ovvero restituire Avellino agli avellinesi, recuperare il senso di comunità, l’orgoglio dell’appartenenza. Rieducare i cittadini alla bellezza. Ricostruire, tassello dopo tassello, la città di tutti i giorni, grandi idee e non grandi opere. Il metodo? Energie da catalizzare in positivo, amore per la città, progetti mai “anti” ma sempre “pro”. L’omogeneità politica tra la mia maggioranza e quella che sostiene il governatore della Regione Campania è garanzia di un filo diretto con palazzo Santa Lucia il cui contatto sarà rafforzato dalla presenza dei quattro consiglieri regionali irpini, tutti di maggioranza e tutti a sostegno della mia candidatura.

Una nuova casa comunale – Nessuna rivoluzione, nessuno smantellamento dell’attuale assetto, ma una iniezione di entusiasmo per i dipendenti comunali. A Piazza del Popolo è necessario dare nuova motivazione al personale interno attraverso una riqualificazione e la valorizzazione delle competenze di ciascuno. Sarò molto presente negli uffici perché è giusto che la parte politica e quella burocratica dialoghino in maniera costante e perché il sindaco non sia vissuto come un’astrazione, ma un riferimento che viva gli uffici quotidianamente.

Trasparenza e partecipazione – Favorirò ogni forma di contatto con i cittadini perché il rapporto con la comunità va vivificato ogni giorno. Una volta alla settimana incontrerò i cittadini che potranno recarsi presso il mio ufficio in piazza del Popolo per sottopormi questioni legate alla città. Un ruolo importantissimo sarà svolto dai consiglieri comunali che, sopperendo alla soppressione delle circoscrizioni, saranno sentinelle sul territorio, ciascuno per la propria area di provenienza, e dovranno aggiornarmi costantemente su quelle che sono le questioni dedicate alla vivibilità e al quotidiano su cui bisognerà intervenire. Allo scopo istituirò la delega alla quotidianità. Le nuove frontiere digitali mi aiuteranno a tessere questa rete di contatti con i cittadini. Attraverso una piattaforma sul sito ufficiale del Comune di Avellino i cittadini potranno far pervenire le loro segnalazioni con un’apposita registrazione ed evitando segnalazioni anonime.

Nuova programmazione – L’ultima vera programmazione che c’è stata ad Avellino risale all’esperienza Di Nunno che ha avuto una idea chiara di città, che poteva piacere o non piacere, ma era organica e completa. Era una idea che faceva riferimento ad una visione. Le amministrazioni venute dopo si sono occupate di dare seguito a quell’idea e concretizzarla, ma oggi quella visione va aggiornata e contestualizzata. C’è bisogno di riprendere quanto di buono esisteva in quella programmazione, non avendo paura di ammettere che degli errori sono stati commessi, che bisogna ritornare su alcune scelte e rivederle con responsabilità e maturità istituzionale.

La stagione di un nuovo decoro – Questo è per me un punto centrale. La città di tutti i giorni è una città che esce dall’emergenza permanente. Restituire nuovo decoro ad Avellino è per me una priorità. E il decoro si declina in tantissime azioni. Una mia idea è riattivare l’ufficio manutenzione che oggi non è più funzionante. Ne farò un presidio rilevantissimo per la soluzione di problemi legati alla quotidianità, attraverso una ricognizione del personale con l’inserimento dei giardinieri in forza presso il Comune. Per il verde pubblico prevedo la sottoscrizione di appositi contratti di fornitura e manutenzione con i vivai presenti in città oltre al coinvolgimento di privati che potranno gestire aree verdi in modalità di sponsorizzazioni. In punti critici della città va intensificata la presenza della polizia municipale come presidio di sicurezza con la previsione di un potenziamento dell’organico del Comando cittadino.

Mobilità – La città di tutti i giorni ha bisogno di una mobilità meno faticosa. Se la pedonalizzazione di pezzi del centro città è patrimonio ormai di tutti e delle abitudini di tutti, quelli che mancano sono i servizi legati alla pedonalizzazione, in particolare le aree sosta. Resta questo il nodo che contribuirebbe ad elevare gli standard qualitativi della vita nella nostra città, equiparandoli a quelli europei, lasciando perdere proposte di stampo medievale come l’eliminazione delle ZTL.

Il parcheggio interrato di piazza Libertà avrebbe dato respiro alla mobilità e al commercio, ma oggi sarebbe inimmaginabile dover rifare la piazza per realizzarlo. Le aree sosta sono però indispensabili. Il mio impegno sarà di assicurare quante più aree per la sosta nel nuovo Mercatone – tenendo conto che il project financing attuale prevede già 250 posti auto oltre a 9 milioni di euro di investimento da parte dei privati – e di recuperare il progetto del multipiano di via Zigarelli da realizzare con tecniche ecosostenibili e ad impatto zero. È un progetto che esisteva nel vecchio Pica e che io mi impegnerò a recuperare e a far rifinanziare.

Metropolitana leggera – Rientra tra le buone intuizioni. Ma la realizzazione ha avuto alterne vicende. Io mi impegnerò per ritornare al progetto iniziale che prevedeva la corsia protetta e la presenza della palificazione solo nei tratti estremi, il punto d’inizio – Area Stazione – e il punto finale – tratto finale di Via Cavour – eliminando i pali nel pezzo centrale ma conservando il buono dell’infrastrutturazione da impiegare per il collegamento alla fibra ottica. E’ un modo ragionevole di recuperare un progetto a cui oggi gli avellinesi guardano con diffidenza.

Parchi urbani – I parchi urbani di Avellino rappresentano una di quelle questioni emergenziali che connotano negativamente gli standard qualitativi della nostra città e rispetto ai quali c’è una domanda molto forte che arriva dalla collettività, per poter trascorrere il proprio tempo libero in spazi salubri, ben tenuti e puliti. Se per la villa comunale, per il parco pubblico di via Colombo – ex distretto militare – o per il parco della Memoria di via Morelli e Silvati si dovrà operare attraverso il servizio manutenzione che va rimesso in attività, altre aree verdi della città necessitano di modalità di gestione che garantiscano efficacia del risultato.

Il riferimento è al parco urbano di piazza Kennedy che presenta una interessante struttura in acciaio ancora vuota. L’obiettivo è affermare un nuovo modello di gestione con il coinvolgimento dei privati regolamentato dallo scambio di servizi. Presso la struttura, infatti, si potranno svolgere attività di ristorazione ed intrattenimento, secondo le normali regole di mercato, ma a condizione che il soggetto che otterrà il servizio, affidato tramite regolare bando, si impegni alla manutenzione ordinaria del parco, comprendendovi la gestione del verde pubblico e la pulizia. Una porzione del parco dovrà essere impiegata come area di sgambamento cani ed un’altra come area dedicata ai bambini, comprendente anche giostre per i piccoli e spazi dedicati ai diversamente abili. L’idea è di evitare, come accade oggi, che queste aree siano regolamentate solo da divieti, ma diventino luoghi di svago per gli avellinesi.

Un riferimento a parte lo merita Parco Manganelli in località Santo Spirito. Si tratta di un vero polmone verde per Avellino, un’area che ci metterebbe, se opportunamente gestita, in linea con le città europee. Parco Manganelli deve diventare il parco delle famiglie di Avellino, il parco degli sportivi, il parco dei bambini e degli amici a quattro zampe. Il modello di gestione da impiegare prevede la messa a reddito di alcune attività presenti nel parco – aree ristoro, aree dedicate allo sport – da affidare alla gestione di uno o più soggetti privati in cambio della prestazione di servizi riconducibili alla manutenzione del parco. Una porzione dell’utilizzo delle strutture sportive dovrà essere lasciata, come da contratto che legherà il soggetto privato al Comune, alle associazioni sportive presenti sul territorio comunale che potranno utilizzare le aree a titolo gratuito.

Contenitori senza contenuto – Avellino è ricca di immobili di pregio acquisiti a patrimonio comunale, riqualificati grazie ai progetti integrati e oggi purtroppo vuoti, non utilizzati e senza una destinazione specifica. Serve un modello di gestione che tenga conto delle necessità della città, ma che renda queste strutture non una zavorra per il Comune, ma pezzi pregiati del nostro patrimonio.

Per l’ex Gil ho in mente una destinazione che preservi ovviamente la specificità culturale ma tale da farne la casa delle associazioni della città, l’officina della cultura cittadina. I ricavi in questo caso non c’entrano; c’è l’esigenza di produrre cultura, di fare cultura, di avere uno spazio di condivisione sociale.

Per l’Asilo Patria e Lavoro l’indicazione è di farne una ludoteca/officina per i più piccoli: affidarla in gestione ad associazioni che ne sostengano l’utilizzo o ad un soggetto privato perché possa essere spazio da destinare ai bambini con finalità ludiche e ricreative.

Doppia la funzione per Villa Amendola: farne la vetrina delle eccellenze enogastronomiche di Avellino e dell’Irpinia con il coinvolgimento del Consorzio di tutela dei vini d’Irpinia e delle altre realtà associative e consortili presenti sul territorio irpino, che potranno gestire gli spazi di villa Amendola per eventi di promozione, iniziative di valorizzazione, incontri di lavoro dedicati alla commercializzazione e all’export, corsi di formazione. Il parco botanico all’esterno potrà essere affidato ad un’associazione che organizzerà visite guidate, con particolare riferimento alle scolaresche della città e della provincia, per far conoscere le specie presenti nel parco, le bellezze e la suggestione di uno dei luoghi più belli, ma anche meno noti, di Avellino. Saranno, inoltre, previste postazioni di coworking ed, inoltre, la struttura dovrà ospitare almeno una volta all’anno un evento sulla formazione come accade per altre località italiane con evidenti ricadute in termini turistici ed economici.

Nell’ottica di non disperdere il lavoro già svolto e portato avanti, l’idea, anche in riferimento ad alcuni di questi immobili di pregio – come la Casina del Principe o lo stesso Parco Manganelli – si potrà proseguire lungo la direttrice segnata dal PICS – Piano Integrato Città Sostenibile di cui è stato approvato il Documento di Orientamento Strategico. Si tratta di un lavoro da non disperdere, che vale circa 18 milioni di euro ripartiti tra obiettivi tematici.

Differenziata – Per una riduzione dei costi per la cittadinanza della tassa rifiuti bisognerà provvedere ad una ottimizzazione del sistema di raccolta differenziata che consentirebbe di ridurre il quantitativo di indifferenziato da avviare a discarica e quindi di abbattere i costi complessivi di gestione del servizio. Il sistema di raccolta differenziata attuale è a mio avviso efficace, va spinto ulteriormente per arrivare a risultati ancora migliori ed arrivare ad una riduzione significativa dell’imposta comunale.

Commercio, eventi, centro storico – Sul commercio in città le iniziative che intendo promuovere sono l’istituzione di un tavolo permanente da me guidato, che diventi la sede del confronto con le associazioni di categoria e con comitati di esercenti per l’individuazione di soluzioni che siano in linea con le reali esigenze del comparto. La mia idea è di calendarizzare eventi di promozione territoriale che possano diventare occasione di attrattività per le attività commerciali, eventi che tengano conto delle nostre vocazioni territoriali e delle nostre attitudini culturali. In questo contesto vanno inserite le iniziative relative alla promozione del centro storico con eventi importanti sia nel periodo natalizio che in quello estivo. Inoltre, il recupero delle tradizioni e della storia cittadina si dovrà ottenere valorizzando iniziative di grande coinvolgimento sociale come ad esempio il Palio della Botte.

Infine il noto penalista ha voluto chiarire anche la propria posizione in merito alla questione scrutatori, denunciata da Luca Cipriano e dal gruppo SiPuò. “Sono contrario alle nomine dirette – afferma – chiederò ai candidati presenti all’interno delle liste che mi supportano di rinunciare a fare nomi e di chiedere il sorteggio integrale”.