Picariello: “Se non c’è trasparenza, si fomenta la corruzione. Archivio comunale abbandonato negli scatoloni”

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Marco Imbimbo – Una conferenza stampa improvvisata in una stanza “nascosta” dell’ente, una di quelle difficilmente accessibili, abbandonata e dove regnano cumuli di tutto. Da vecchi computer, a residui di scrivanie, fino a una ventina di scatoloni contenenti “documenti sul patrimonio del Comune, c’è tutto un archivio abbandonato”, denuncia l’assessore alla “Trasparenza”, Ferdinando Picariello.

Il vice sindaco ha riunito la stampa per mostrare la sua scoperta. “In questi scatoloni ci sono atti sui beni comunali”, denuncia Picariello. Ancora non si conosce precisamente quale sia il contenuto: “Nei prossimi giorni apriremo questi scatoloni per verificare cosa ci sia e archiviare il tutto. Per il momento ho letto le etichette su ognuno di essi”. In alcuni sarebbe presenti atti notarili che riguardano l’acquisizione del suolo dell’ex Patria e Lavoro, documenti sulla scuola elementare di via Roma, altri interessano l’ex Omni, ma anche “atti rogati del 1991”, oppure cessioni di aree di sedime dei fabbricati distrutti dal terremoto e risalenti al 1987.

La denuncia sulla scarsa trasparenza nel Comune di Avellino, riguarda tutto l’ente a 360 gradi, come sottolinea Picariello: “La trasparenza è un settore delicato – spiega -perché lì dove non ci sono le condizioni per realizzarla, siamo nella possibilità che ci sia corruzione”. L’assessore al ramo sottolinea come lo stesso sito web ufficiale dell’ente abbia numerose pecche a livello di trasparenza: “Nella sezione apposita ci sono link e sotto link che devono necessariamente contenere dati e contenuti. Non è una facoltà, ma un obbligo della pubblica amministrazione. A riguardo c’è uno schema dell’Anac che spiega come deve avvenire l’aggiornamento del sito del Comune”.

Confrontando la griglia dell’Anac e il sito del Comune verrebbe fuori una serie di carenze, come denuncia Picariello. “Mancano dei dati, a cominciare dalla consistenza del patrimonio comunale, su cui stiamo già lavorando. Dovrebbero essere presenti anche i contratti di locazione. Il Comune dovrebbe conoscere esattamente il suo patrimonio e come viene utilizzato. Questo consente ai cittadini di fare una verifica sull’operato della pubblica amministrazione. Noi invece ci troviamo a subire una condizione generata non necessariamente da chi ci ha lavorato in questo Comune, ma è conseguenza di una scelta politica. Quei dati non sono fruibili e ci troviamo in una situazione difficile. In questo momento stanno lavorando al Ced e tutti gli uffici di competenza”.

Nel frattempo, però, si lavorerà anche sul contenuto di questi famosi scatoloni: “Li apriremo e disporremo in archivio. Dobbiamo verificare, ad esempio, gli atti relativi ad ogni appartamento di proprietà del Comune, se chi lo abita è legittimato a farlo e se paga i canoni”.

Tutte queste mancanze, a livello di trasparenza, secondo Picariello sono frutto di passate scelte politiche precise, sia nel non aggiornare il sito del Comune che nell’abbandonare il suo archivio negli scatoloni: “Evidentemente c’è stata una chiara volontà politica nel non far trasparire alcune cose. A chi di competenza chiederò se si può parlare di trascuratezza, negligenza o addirittura dolo”. Nel caso in cui, però, venisse ravvisata una chiara volontà dalla parte politica nel danneggiare la trasparenza del Comune e quindi addirittura un dolo, si rischierebbe di evidenziare anche una certa forma di connivenza da parte del lato amministrativo dell’ente che, invece, è deputato a curare la trasparenza del sito. Ma Picariello tende ad assolvere, nell’eventualità, funzionari e dirigenti comunali. “Gli operativi devono essere messi nella condizione di lavorare – sottolinea – se qualcuno deve consultare qualcosa potrebbe evidenziare l’abbandono di questi scatoloni. Non so chi abbia deciso di metterli qui, li ho trovati da poco. Verificheremo se sia stata una negligenza del lato politico o di quello amministrativo dell’ente”.

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