Avellino – E’ partito il conto alla rovescia per la presentazione del programma di riassetto dell’Ambito territoriale di Zona Sociale.
Il Comune capofila, Avellino, che ha approvato in Consiglio comunale lo schema di convenzione, dovrà presentare il regolamento entro il 16 settembre presso gli uffici regionali, regolamento che tuttavia deve essere condiviso da tutti e 15 i Comuni dell’Ambito Sociale A4 per scongiurare il rischio del commissariamento. Il mancato inoltro della programmazione farebbe perdere al nuovo Ambito, per il prossimo triennio, il finanziamento per erogare servizi sociali sul territorio, oltre ad avere gravi ripercussioni sui 22 operatori impiegati nel Consorzio che rischiano il posto di lavoro.
In difesa del personale che negli ultimi 12 anni ha operato sul territorio, scendono in campo le rappresentanze sindacali Cisl, Uil e Cgil che chiedono urgentemente un tavolo di concertazione per salvaguardare le maestranze. “Ci sta bene la forma giuridica che i Comuni vogliono legittimamente scegliere – dichiara Enza Preziosi della Uil – ma sia che si tratti di consorzio o di altra forma giuridica, bisogna che ci garantiscano gli operatori”. La preoccupazione dei sindacalisti e degli stessi impiegati, è che Avellino possa esternalizzare i servizi affidandoli a delle cooperative che invaliderebbero il lavoro di 22 professionalità, tra psicologi, assistenti sociali e avvocati che negli ultimi anni hanno avuto modo di maturare competenze sul campo.
“Siamo preoccupati per il nostro futuro professionale – spiegano gli operatori sociali – abbiamo speso 12 anni della nostra vita nel sociale, preferendo rimanere nel nostro territorio per dare un contributo alla nostra comunità. Adesso grazie alla legge del Governo Letta eravamo ad un passo dalla stabilizzazione e invece vediamo il nostro sogno andare in fumo. L’assessore La Verde, in Consiglio, ha parlato di azzerare il sistema, a noi va bene la convenzione, ma partiamo dalle 22 professionalità che abbiamo costruito in questi anni di lavoro”.
L’epilogo della questione si profila tutt’altro che roseo, a tre giorni dalla scadenza, ancora non si parla ufficialmente di un tavolo di confronto tra le parti, i Comuni restano spaccati a metà sulla soluzione da adottare e il commissariamento si fa sempre più vicino. Intanto la Regione ha più volte ribadito che i contratti dei lavoratori non potranno essere in alcun modo prorogati e giungeranno a scadenza entro il 31 ottobre.
(di Rosa Iandiorio)
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