Piano Alto Calore, l’allarme della Sinistra: “E’ un bluff, vogliono portare qui chi ha fatto danni a Benevento”

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Renato Spiniello – La Sinistra chiama l’Irpinia alla mobilitazione contro la privatizzazione dell’acqua. Questa mattina, presso la sede di Sinistra Italiana, il coordinatore provinciale Roberto Montefusco, insieme ai Consiglieri Comunali di San Martino Valle Caudina e San Potito Ultra Giuseppe Pedoto e Giuseppe Moricola, e a Giannicola Seneca del Comitato Acqua Bene Comune Benevento, hanno lanciato l’idea di un referendum consultivo.

“Il piano che sta portando avanti l’amministratore unico Ciarcia è un bluff – è l’allarme di Montefusco – come possono i Comuni farsi carico di una ricapitalizzazione così ingente. E’ chiaro che siamo di fronte a un ricatto, ovvero ricapitalizzazione o fallimento, che serve solo a garantirsi la possibilità di aprire le porte ai privati e infatti l’amministratore di Alto Calore parla di un bando che metta in vendita il 48% delle quote e Gesesa si è già detta interessata.

Qualcuno vuole portare ad Avellino coloro che a Benevento hanno già dimostrato di aver fatto danni – continua Montefusco – Non a caso, a Benevento, è in atto una raccolta di firme. Occorre rispettare il volere popolare espresso durante il referendum del 2011, anche perché aprire ai privati significherebbe alzare le fatture. Per questo è necessaria una mobilitazione sulla scia di quanto successo a Brescia e sta accadendo a Benevento. Gli irpini devono pronunciarsi e celebrare un referendum consultivo: Alto Calore Servizi deve restare interamente pubblica”.

“La privatizzazione dell’acqua è inaccettabile – continua Giannicola Seneca, ispirandosi alle parole di Papa Francesco nel Laudato Sì – ci sono esempi pubblici di buona gestione dell’acqua come ad esempio accade a Napoli con Abc. Il privato significa alzare le tariffe, gli irpini si sveglino come ci stiamo già svegliando noi nel Sannio”.

“Non si può chiedere 90mila euro a comuni che vantano bilanci di appena 500mila euro in buona parte assorbiti dagli stipendi del personale – sottolineano invece i due consiglieri comunali presenti all’incontro – l’appello è fermare le macchine e a mobilitarci partendo dal basso”.