Dopo la seduta lampo di Consiglio Comunale — giusto il tempo per la sindaca Laura Nargi di ritirare il bilancio di previsione e aprire formalmente la crisi politica — le opposizioni si sono riunite in conferenza stampa a Palazzo di Città. Gli otto consiglieri del “campo largo” che avevano sostenuto la candidatura di Antonio Gengaro parlano senza mezzi termini di una consiliatura ormai giunta al capolinea.
“Meglio tardi che mai – ha dichiarato proprio Gengaro –. La sindaca ha finalmente preso atto di non avere più una maggioranza, con Festa che la bersaglia quotidianamente. Ho sempre sostenuto, fin dal primo momento, che Festa e Nargi sono una cosa. Ora questa vicenda è al suo epilogo. Poteva essere nelle mani dalla sindaca e dalla sua maggioranza, ora è nelle mani del Prefetto. Ci sono dei termini di legge che vanno rispettati: se non saranno rispettati, si arriverà allo scioglimento del Consiglio. A mio avviso, prima si ridà la voce agli elettori e meglio è per la città”.
Gli fa eco Luca Cipriano: “Laura Nargi condanna la città di Avellino alla paralisi. Questa crisi politica ha conseguenze pratiche: senza un bilancio non si può amministrare. Non ci sono fondi per la manutenzione delle strade, per il verde pubblico, per l’edilizia popolare. Non ci sono, banalmente, nemmeno i fondi per installare domani il maxi-schermo per seguire la partita dell’Avellino. È solo un esempio, ma rende l’idea. Da quando Gianluca Festa ha deciso di commissariare politicamente Laura Nargi, la sindaca è stata di fatto esautorata. Oggi siamo di fronte a una crisi monca. Nargi non ha altra strada che azzerare la Giunta, dimettersi e aprire una frattura profonda con la sua ex maggioranza. Solo di fronte a queste parole di verità può riacquistare un minimo di autorevolezza e provare ad andare a testa alta. Noi dell’opposizione crediamo che non lo farà: siamo di fronte all’ennesimo bluff, all’ennesima guerra di potere fratricida. E temiamo che, nel giro di pochi giorni, anche questa ennesima umiliazione che la sindaca ha subito verrà ricomposta a testa bassa pur di andare avanti”.
Durissimo anche Rino Genovese del Patto Civico: “Quest’amministrazione è nata in crisi. La vera frattura si è aperta il giorno successivo alla scarcerazione di Gianluca Festa. È da quel momento che Laura Nargi ha tradito il Patto Civico, ha tradito l’accordo programmatico e ha tradito la città. Da allora è iniziata una crisi profonda, il cui unico regista è Festa, con la sua arroganza, la sua sete di potere e l’illusione di essere il padrone di Avellino. Laura Nargi sta pagando la sua incapacità di essere una persona degna, libera e democratica”.