Penna: “Stir, altro che ampliamento. I rifiuti trattati diminuiscono”

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Marco Imbimbo – «La salvaguardia dell’ambiente è sempre stato il faro di questa amministrazione». Comincia con queste parole l’assessore all’Ambiente, Augusto Penna, la sua conferenza convocata all’indomani della decisione sullo Stir.

Un incontro necessario a chiarire la posizione del Comune, ma anche ad allontanare dubbi e sospetti sul perché, l’ente di Piazza del Popolo, abbia dato il via libera al progetto sullo Stir presentato da IrpiniAmbiente.
«Non ci sarà alcun ampliamento né aumento del numero dei rifiuti da trattare altrimenti, come Comune, ci saremmo opposti in sede di conferenza dei servizi», sottolinea l’assessore prima di ricostruire il funzionamento dello Stir in questi ultimi due.

«Nel 2011 viene autorizzato a trattare 116 mila tonnellate di rifiuti, tra indifferenziato, organico e messa in riserva dei rifiuti, anche pericolosi. Successivamente, IrpiniAmbiente, presenta un progetto di ampliamento per aumentare la quantità di rifiuti trattati fino a oltre 200 mila tonnellate all’anno». La confusione sullo Stir nascerebbe proprio dal progetto presentato da IrpiniAmbiente in sede di conferenza dei servizi dove non sarebbe arrivato più quello relativo all’ampliamento, ma quello sull’ammodernamento dell’impianto così come preteso dal Comune di Avellino «in ogni sede e incontro. In linea con quanto deciso dal Consiglio Comunale nel febbraio del 2017».

«Abbiamo sempre espresso la ferma opposizione a qualsiasi ampliamento dello Stir e ribadito la necessità di delocalizzare l’impianto – sottolinea Penna. Quest’ultima ipotesi, però, spetta all’Ato rifiuti e non al Comune di Avellino».

L’assessore all’Ambiente, dunque, ribadisce l’impegno dell’ente di piazza del Popolo nel salvaguardare la Valle del Sabato, anzi anche in conferenza dei servizi «abbiamo posto due pregiudiziali. La prima è che l’impianto va ammodernato secondo le tecnologie migliori in Europa e con conseguente parere tecnico. A ciò abbiamo preteso la quantificazione precisa dei rifiuti da trattare. Anche se ci fosse stato un solo kg in più, noi ci saremmo opposti».

Nessun ampliamento dell’impianto, dunque, come ribadisce più volte Penna, bensì allo Stir ci sarà una riduzione dei rifiuti trattati, ma anche una modifica sulla tipologia: «Diminuisce la frazione indifferenziata e aumentano plastica e vetro. In più dovrà essere ammodernato per ridurre le immissioni nell’aria di agenti inquinanti e di cattivi odori».

Slide alla mano, Penna, mostra anche i miglioramenti che verranno apportati alla struttura con interventi previsti sull’impianto di depurazione, scrubber e biofiltri, monitoraggio in remoto, ma anche impermealizzazione viabilità interna. A sostenere la tesi di Penna, ci pensa il dirigente all’Ambiente del comune, Luigi Cicalese: «Abbiamo dato parere positivo al progetto perché non c’è una riduzione dei rifiuti e un miglioramento della tecnologia. Inoltre, abbiamo fatto aggiungere a verbale che l’Ato rifiuti deve impegnarsi a ridurre il carico dei rifiuti trattati e anche a delocalizzare l’impianto».

Proprio su quest’ultimo aspetto, l’assessore Penna sottolinea: «Sarà nella sede dell’Ato che si dovrà prendere valutare la delocalizzazione dello Stir, con i sindaci chiamati a prendere una decisione. Anzi spero che l’Ato si riunisca quanto prima. Inoltre dovremmo anche chiederci come mai, finora, non siano stati realizzati impianti nuovi. Bisogna anche cominciare a ragionare per subcomparti perché Avellino non può essere l’unico comune ad ospitare un impianto».

Tra l’altro, proprio l’ammodernamento dello Stir va in funzione di una delocalizzazione che «tutti vogliono, ma nessuno dice dove – sottolinea Penna. Inoltre, anche se oggi si dovesse indicare un luogo, richiederebbe anni. In questo lasso di tempo pretendo che lo Stir funzioni secondo le migliori tecnologie e nella maniera meno impattante possibile».