Pecoraro Scanio il leader dei Verdi dà il via alla campagna elettorale

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È stata la vera novità delle scorse elezioni provinciali. Un successo per il centrosinistra ed un risultato positivo per l’Irpinia. Così il leader nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio ha salutato gli esponenti dei circoli della provincia di Avellino, aprendo ufficialmente la campagna elettorale. Il tour dell’onorevole ha fatto tappa a Forino per incontrare i rappresentanti dei vari gruppi dislocati sul territorio irpino: Alessandro Graziano di Mercogliano, Pinuccio Romano, vicesindaco uscente di Cervinara, Vincenzo Mongelluzzo di Torella dei Lombardi, Alfonso di Genova di Montella, Giuseppe Storti di Paternopoli, Antonio Fruncillo di Forino, Fiore Candelmo e Giovanni La Rosa di Avellino. Con lui, il segretario provinciale, Gianluca Festa e il presidente della Provincia di Napoli, Riccardo Di Palma. Il ‘team verde’ si è poi spostato a Pratola Serra. Una sala gremita di gente quella che ha accolto il leader del sole che ride. A fare gli onori di casa il consigliere provinciale Pasquale De Fabrizio e il consigliere comunale di Pratola Serra, Gerardo Galdo. Soddisfatto il presidente Pecoraro Scanio che, nel toccare con mano l’entusiasmo della cittadinanza, ha sottolineato come i Verdi rappresentino la nuova forza politica del centrosinistra… l’alternativa all’interno di uno schieramento politico che necessita di rinnovamento. Ma l’incontro è stato anche l’occasione per ribadire la volontà di consolidare e sviluppare i contenuti programmatici dell’azione politica nelle province. Ultima fermata Bonito. La cittadina ufitana ha chiuso il breve viaggio in terra irpina del presidente nazionale dei Verdi che, prima di congedarsi, ha manifestato la speranza, nonché la sicurezza, di ripetere il successo ottenuto nelle elezioni provinciali del 2004. Insomma se il buongiorno si vede dal mattino… Intanto oggi, alle ore 10,30 presso la sede provinciale dei Verdi, saranno presentati i quattro candidati nella corsa verso Palazzo Santa Lucia. L’obiettivo? Quello di espugnare, dopo Palazzo Caracciolo, un’altra fortezza.

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