Avellino – A margine delle vicende che stanno caratterizzando la vita del Pd irpino, negli enti e nel partito stesso, arriva il documento di Territori e Nuove Generazioni sul futuro dei democratici avellinesi e sulla necessità di un rinnovamento degli organismi dirigenti.
IL DOCUMENTO – “Il Partito Democratico della Provincia di Avellino vive una delle sue fasi più difficili. Gli scenari politici, regionale e provinciale, relegano il PD, a seguito delle pesanti sconfitte elettorali, in una posizione angusta di partito di opposizione. Restano le perplessità che vengono da una errata e miope gestione del partito così come ampiamente espresso sin dal congresso provinciale fino ai nostri ultimi interventi, prima in direzione e poi in assemblea provinciale. Oggi il PD irpino è drammaticamente isolato, incapace di assumere un ruolo centrale nell’organizzazione di una strategia e di un tavolo comune di concertazione a partire dai partiti del centrosinistra provinciale senza mai perdere di vista cittadini, associazioni, movimenti che a gran voce richiedono una nuova fase politica. La dimostrazione plastica di quanto affermato è rappresentata dall’evanescenza dell’azione politica che si consuma ad esempio all’Ente Provincia in alcuni enti comunali e sovra comunali, enti di gestione, comunità montane dove il PD perde pezzi consistenti; noi condanniamo fermamente chi si rende protagonista di atti di puro trasformismo, ma nel contempo giudichiamo negativamente la gestione politica delle varie rappresentanze PD che sembrano subire passivamente gli eventi che le stanno travolgendo. Bisogna uscire dall’isolamento e dalla stagnazione politica per costruire sin da subito un nuovo centrosinistra irpino alternativo all’alleanza di centrodestra fatta di convenienza e opportunismo. Siamo convinti che l’azione politica del PD debba ripartire da quegli amministratori che saldamente restano baluardo del partito nei territori e da quei gruppi dirigenti che con passione e con spirito di dedizione alimentano la vita del PD nelle comunità della nostra provincia. Dopo l’assemblea provinciale, però, non possiamo restare indifferenti e non accogliere con favore gli appelli provenienti da più parti per un forte rinnovamento generazionale del PD irpino in quanto nostro tratto fondante a partire dall’esperienza delle primarie 2009. Avremmo preferito un atteggiamento diverso da parte della ex maggioranza che guida il partito ma avendo preso atto del riconoscimento degli errori commessi anche da parte dei massimi riferimenti istituzionali, noi di Territori e Nuove Generazioni con grande senso di responsabilità e di attaccamento a questo partito, nell’accogliere favorevolmente la proposta di azzeramento dell’esecutivo, ribadiamo la nostra disponibilità a verificare modi e requisiti ed eventualmente ad intraprendere un percorso di gestione collegiale ed unitaria del partito ed auspichiamo che si apra realmente una nuova fase incentrata sulla discontinuità della gestione ed una radicale trasformazione dell’agire politico che fino ad ora si è caratterizzato.…per immobilismo. Crediamo fortemente che l’assunzione di responsabilità faccia crescere e saggi le potenzialità di tutti, pronti ognuno di noi a fare la propria parte fino in fondo, convinti che nuova generazione significhi anche nuovo modo di intendere la politica e non semplicemente e banalmente verifica di una data di nascita. Noi vogliamo aprire le porte e mantenerle aperte, sempre, a tutti coloro che desiderano un confronto chiaro senza preconcetti, senza mai dimenticare il giudizio dei nostri elettori che ci chiedono unità al nostro interno e costruzione di una alternativa credibile ai governi di centrodestra. Vogliamo continuare a lavorare sperando di modificare il ritmo ed il tipo di passo di un partito con mille difficoltà ma che serba all’interno passioni ed intelligenze pronte a guardare al futuro, a raccogliere la sfida di rappresentare, su un territorio difficile come quello irpino, le istanze di una intera generazione condannata da una società ‘pietrificata’ a subire i processi più che a gestirli e che di fatto sente sulla propria pelle gli effetti di una crisi sociale ed economica senza precedenti e di un reiterato malgoverno delle risorse territoriali e della cosa pubblica. Siamo interessati, dunque, a lanciare un messaggio per una politica “nuova”, che passi realmente per l’analisi dei bisogni dei territori, attraverso l’individuazione dei problemi e la ricerca di soluzioni vere e legate a prospettive di lungo periodo”.
PRIMI FIRMATARI – Luigi Famiglietti; Rosanna Repole; Valentina Corvigno; Maria Renna; Pellegrino Palmieri; Salvatore Antonacci; Sabatina D’Avanzo; Amalio Santosuosso; Antonio Lavanga; Roberto Corvigno; Giuseppina Di Crescenzo; Guglielmo Lepre; Angela Pastena; Stefania Di Cecilia; Daniele Spadafora; Costantino Pesca; Angelo Galdo; Carlo Albanese; Giuseppe Morsa; Marcello De Palma; Vincenzo Orlando; Francesco Scotto; Salvatore Petito e Argeo Centrella.
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