Avellino – Riceviamo e pubblichiamo alcuni passi dell’intervento del leader irpino dei Coraggiosi del Partito Democratico, Francesco Maselli.
Ho letto con piacere i commenti sin qui pubblicati sull’assemblea provinciale del 24 novembre. Ecco da cosa ricaviamo, tutti noi coraggiosi, la forza di andare avanti in questa palude stagnante. Vi rassegno qualche mia impressione. Il vero sconfitto di Sabato è Ciriaco De Mita. Perfino il nipote è stato più intelligente di lui. Aveva iniziato alla sua maniera la mattinata: insulti gratuiti a quelli che avevano osato porre qualche ostacolo sul percorso che lui si era tracciato nella sua mente. Come un animale ferito prendeva e riprendeva la parola per dire agli altri che erano meschini, che le loro proposte erano peregrine e così discorrendo. Anzi vaneggiando! La sua improntitudine, figlia dell’arroganza, è arrivata al punto di chiedere di discutere e votare il documento presentato in apertura alla fine del dibattito! C’è un documento “PREGIUDIZIALE” e si rinvia la sua discussione ad un dopo che, puntualmente, è stato superato da un altro documento di accomodamento. Mi direte: allora ha vinto De Mita (Ciriaco). No! Il nipote, capita l’antifona, resosi conto che la situazione, anche grazie alla tracotanza cieca dello zio, ha preso anzitempo la parola e via con grande aperture a destra e a manca. Un ecumenismo inaspettato da quella bocca ha caratterizzato tutto l’intervento. Io credo che sia servito a dare l’impressione agli ex DS che le assicurazioni che avevano chiesto, se pure non concretizzabili in quella sede, si materializzeranno presto. Da qui la retromarcia e la cancellazione del primo documento attraverso un altro documento, esempio limpido e lapalissiano di un politichese falso ed ipocrita. Il gioco era fatto con la complicità delle altre componenti di minoranza che, chi astenendosi (area Letta), chi votando a favore (area Bindi), hanno di fatto semplificato le cose. C’è da aggiungere che l’eletta dell’area Bindi, la dott.ssa Marro di Cervinara , si è rivelata per quello che era: una candidatura “civetta” a sostegno di Iannuzzi prima e di De Mita dopo. Mi dispiace -devo dire non troppo- per quegli amici che, consapevolmente (molti) ed inconsapevolmente (alcuni) sono stati utilizzati al caso. Cosa succederà in futuro anche alla luce dei risultati nelle altre province? E’ difficile dirlo perché la nostra provincia si conferma un’anomalia. Intanto dobbiamo verificare anche se le buone intenzioni espresse dal giovane De Mita diventeranno fatti, gesti, comportamenti reali. Buon per tutti se sarà così. L’esperienza non ci lascia ben sperare ma i Riformisti Coraggiosi si sono esposti per costruire un partito nuovo con tutti quelli che vorranno contribuire ad impostarlo così come la sua missione richiede. Se tra questi ci sarà anche De Mita il giovane potremo dire:abbiamo avuto ragione e ci hanno dato ragione. Non quella che si dà ai fessi ma quella che spetta a chi ha saputo guardare avanti anche in presenza di tanti ostacoli che non lasciavano certo intravedere con chiarezza la meta. Dobbiamo aspettare gli eventi ma non stando fermi. Dobbiamo fare le cose che vengono chieste nei commenti e, senza polemizzare per il semplice gusto della polemica, dobbiamo essere vigili ed attenti perché non si perpetui ciò che abbiamo, da tempo, criticato. Ora è anche il tempo di rendere palesi e meglio articolate le nostre proposte per l’Irpinia. Le abbiamo e le vogliamo discutere con gli irpini.
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