La nota dell’onorevole del Partito Democratico Umberto Del Basso De Caro.
Il risultato delle elezioni politiche del 4 marzo e quello, non meno negativo, dello scorso mese di giugno, impongono a tutto il Partito una riflessione profonda ed un’analisi non banale sulle ragioni della grave sconfitta.
Occorre interrogarsi su ciò che è accaduto, in particolare negli ultimi due anni, nel Partito Democratico e nel rapporto tra quest’ultimo e la società resa fragile da una lunga crisi economica.
Non è sufficiente denunciare i limiti del governo sovranista e populista che oggi guida l’Italia. Né produrrà risultati attendere con acrimonia che il contratto del cosiddetto resti largamente inattuato per mancanza di copertura finanziaria.
Il Partito Democratico non dovrà limitarsi a svolgere il ruolo di opposizione ma dovrà essere alternativa di governo proponendo soluzioni concrete e non restando in atteggiamento passivo o svogliato come se la risoluzione dei problemi dipendesse da altri o dal caso.
Un Partito non meno militante ma più coinvolgente ed inclusivo, capace di indicare l’orizzonte per i prossimi dieci anni restituendo sogni e speranze a quanti hanno smarrito gli uni e le altre e distribuendo a ciascuno ed a tutti più libertà, più diritti, più opportunità: in una sola parola più eguaglianza.
Un compito non agevole né breve per assolvere al quale occorre una grande alleanza democratica e riformista che abbia salde radici nella Costituzione repubblicana ed in un’idea condivisa di Europa.
Il Partito Democratico può diventare nucleo fondativo di quest’alleanza di progresso se saprà essere comunità.
Una comunità unitaria e plurale in grado di valorizzare i contributi di quanti hanno vissuto ai margini della politica scegliendo silenziosamente la fuoriuscita o il totale disimpegno.
E’ nostro compito fermare la lenta, inesorabile emorragia di amici e compagni che in questi anni non hanno più percepito il PD come la loro casa, ripristinando un processo circolare virtuoso fatto di idee, iniziative ed uomini.
E’ posto dinanzi alla responsabilità del PD e del suo nuovo Segretario Nazionale il tema dell’unità e del pieno rispetto delle regole che presiedono al nostro essere una comunità democratica.
I tatticismi esasperati, i rinvii, la mancanza assoluta di confronto hanno prodotto ulteriori lacerazioni e, queste ultime, hanno premiato piccole rendite di posizione che gli elettori, impietosamente, hanno spazzato via.
E’ ora di cambiare le pessime pratiche del passato, anche recente, e di aprire una fase nuova nel Partito e nella società.
Confidiamo nell’equilibrio del Segretario Nazionale e nel buon senso di quanti sono ancora una volta pronti a dare il loro contributo per costruire una prospettiva d’avvenire.