Avellino – “A generare l’escalation della Destra è stato il verticale crollo dell’ideologia di Sinistra”: è il punto di vista espresso da Ernesto Sasso, del Partito Comunista dei Lavoratori. La sinistra, secondo Sasso, “ha dapprima traballato dopo la scomparsa del Pci e la frammentazione continua e deleteria delle ultime frange comuniste in tanti piccoli partiti. È stata poi del tutto cancellata in seguito alla creazione del Pd, un progetto che, come ampiamente preventivato, si è rivelato poi fallimentare per le sorti governative del nostro Paese. Le ultime elezioni europee ed anche amministrative hanno tuttavia marcato la flessione, seppur leggera, della Destra ed hanno aperto vari contenziosi all’interno dell’attuale maggioranza che rischiano di minare con contrasti intestini la stabilità di questo Governo, aprendo nuovi scenari in prospettiva di un futuro nemmeno troppo lontano”.
Proprio per questo, secondo l’esponente irpino del PcL, “… le forze comuniste non devono farsi trovare impreparate e devono cominciare da subito a lavorare, facendo politica affinché le prossime scadenze elettorali rappresentino un effettivo punto di contatto con la popolazione e diano inizio alla svolta necessaria alla costruzione di nuovi punti di riferimento. Il passaggio focale di questo processo, secondo me, sarebbe anzitutto il superamento di tutte le controversie personalistiche che nel corso di questi ultimi anni hanno caratterizzato il Comunismo italiano e lo hanno spezzettato in troppi tronconi creatisi soltanto per dare visibilità a coloro che erano in disaccordo con questa o quella mozione risultata vincente nei vari congressi finora svolti; è orami palese a tutti la necessità di realizzare nuovamente l’unità comunista e grazie ad essa formare un Partito Comunista unico, che sappia davvero porsi come elemento di riferimento per le frange popolari, i meno abbienti, gli operai, gli sfruttati e per tutti coloro che sappiano riconoscersi realmente in un partito che lavora per la gente e non per se stesso. Bisogna lasciare da parte le contaminazioni esterne, l’apparentamento con forze come il Pd e altre che nulla hanno a che vedere con il Comunismo, porsi come partito antagonista al dilagante liberismo di cui oggi, con il nostro operato, siamo anche compartecipi. Soltanto in questo modo si potrà dare vita ad un vero Partito Comunista basato sugli ideali comunisti, che sappia vivere e crescere, che sappia esprimere la propria dirigenza in seguito al vaglio delle proposte dei propri iscritti in modo equo e meritocratico e non con macchinazioni di varia natura che esulano del tutto dalla nostra ideologia. I giovani, gli operai, i contadini, la gente comune che vive del proprio lavoro ha bisogno di rispecchiarsi in un Partito che sia stabile, concreto, efficace nelle proprie proposte e capace di essere vicino a chi necessita d’aiuto: soltanto un Partito Comunista unito ed unico potrebbe dare loro quell’alternativa che hanno cercato da anni e che spesso li ha persino convinti a votare per la Destra. La scelta, a questo punto, è completamente nelle nostre mani e in quelle di coloro che ancora credono nel Comunismo: bisogna decidere se continuare ad infondere speranza nella gente oppure scegliere di scomparire del tutto, perché proseguendo per la strada intrapresa tra poco tempo delle nostre convinzioni resterà soltanto un ricordo flebile”.
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it