Patto di stabilità, D’Agostino: “Includere piccoli comuni nel decreto salva Enti locali”

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Angelo D'Agostino

“La decisione assunta ieri dal Governo di annullare le sanzioni pecuniarie per lo sforamento del patto di stabilità alle città metropolitane e ad alcune province va nella direzione di un maggiore sostegno agli enti locali particolarmente gravati dalla crisi finanziaria. Tuttavia, da tale provvedimento sono esclusi i comuni con meno di 5mila abitanti che, più degli altri, hanno rilevanti difficoltà di ordine gestionale. E’ auspicabile, pertanto, che il Governo valuti di accogliere le proposte emendative che presenteremo in sede di conversione del decreto affinché nel beneficio approvato ieri vengano inclusi anche i piccoli comuni.” E’ quanto afferma Angelo D’Agostino, deputato e vice Presidente di Scelta Civica.

“Fino al 2012 – prosegue il parlamentare – per i comuni con meno di 5mila abitanti non era previsto il patto di stabilità interno, proprio per agevolare una gestione più rispondente alle esigenze delle piccole comunità. Dal 2016 tale patto di stabilità non esiste più, ma rimangono le sanzioni del 2015 che, se non vengono eliminate, rischiano di ripercuotersi pesantemente sulle finanze di detti comuni con conseguenze sui servizi erogati ai cittadini e lo spettro del dissesto. Rilevante – osserva D’Agostino – è il caso dei comuni campani che hanno il problema della cosiddetta “Accelerazione della spesa”, che costringeva i comuni a rendicontare il lavori entro il 31 dicembre 2015 determinando lo sforamento del patto di stabilità.”

“E’ necessario, pertanto, che il Governo prenda in considerazione l’ipotesi di accogliere le proposte emendative che saranno avanzate anche su impulso dell’Associazione nazionale piccoli comuni d’Italia o di promuovere esso stesso una modifica in fase di conversione del decreto”, chiude D’Agostino.

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