Parco Picentini: partito il piano di sviluppo socio-economico

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Nusco – L’Ente Parco Regionale dei Monti Picentini, nell’ambito di un percorso di avvio della programmazione delle azioni del Parco, ha in avanzata fase di elaborazione il piano pluriennale di sviluppo socio-economico e di pianificazione territoriale. Si tratta di dotare l’Ente Parco, attraverso l’analisi delle componenti economiche, sociali, colturali ed ambientali del territorio di una strumentazione adeguata a dare impulso ad una corretta pianificazione territoriale e alla programmazione economica connessa, soprattutto, al razionale utilizzo dei cospicui fondi comunitari messi a disposizione dei Parchi e delle Riserve Naturali nel periodo 2007-2013. “Il piano di sviluppo socio-economico del Parco Regionale dei Monti Picentini – dice il presidente Sabino Aquino – sperimenta il metodo della programmazione in una logica orientata a cogliere ed esaltare le sinergie tra le potenzialità delle risorse ambientali naturali e storiche, sociali ed economiche nel contesto del comprensorio, come tra le politiche per lo sviluppo sostenibile. Negli anni ‘80, ha cominciato ad affermarsi, con sempre più vigore, l’idea che i Parchi non debbano essere concepiti quali territori oggetti di mera tutela ambientale quanto, piuttosto, essere inseriti in un discorso strategico più ampio, capace di integrare politiche di vincolo a politiche di spesa. Tale idea si è concretizzata in un nuovo indirizzo politico che ha ispirato la Legge Quadro 394/91 la quale concepisce il Parco come espressione di strategie di gestione e di valorizzazione, coinvolgenti le istituzioni locali e tali da raccogliere il necessario consenso pubblico, locale e nazionale, senza rinunciare all’efficacia gestionale. Si tratta perciò di avviare un concreto processo di programmazione interattiva tra territorio ed enti di programmazione, che coinvolge e necessita dell’attiva cooperazione degli enti territoriali interessati. Tale processo – aggiunge Aquino – richiede una presa di coscienza e la partecipazione responsabile nonché l’integrazione tra indirizzi politici centrali e obiettivi di valorizzazione delle risorse locali, in un’ottica di sviluppo sostenibile. In tale contesto, nella stesura ed elaborazione del Piano, si dovrà avere la partecipazione delle istituzioni pubbliche e private attive in tutti i settori della vita sociale, culturale e produttiva, chiamate ad una nutrita serie di consultazioni finalizzate non solo all’ascolto delle istanze, da parte del Gruppo di studio, ma ad una autentica e proficua interlocuzione con i protagonisti: una politica condivisa e vincente che ha concorso, in uno con la qualità e l’affidabilità degli studi che conformano il piano, alla sua approvazione unanime in sede di Comunità del Parco. Il Piano dovrà anche esplicare una valida premessa al Piano Territoriale Regionale (in corso di approvazione presso gli organi Regionali) risolvendo un’istanza politica avvertita dalle amministrazioni degli enti territoriali appartenenti al Parco. Ciò potrebbe in sintesi descriversi come necessità di fondare sopra una solida e affidabile base di studi e programmi nella sfera socio-economica, il processo di pianificazione del territorio. Un’istanza – conclude il presidente Aquino – che si pone, dunque, nella scia dell’elaborazione culturale e politica dei paradigmi della pianificazione territoriale e della programmazione economica che ha occupato la storia contemporanea del pensiero urbanistico ed economico, producendo innovazioni dell’ordinamento statale e, forse soprattutto, degli ordinamenti regionali”.

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