«Siamo stanchi, ci avevano promesso una risposta, ma non è successo niente». Sale la tensione tra gli ex parcheggiatori delle cooperative che gestivano le aree chiuse. Questa mattina alcuni di loro sono saliti sul tetto del Comune per protestare in maniera pacifica.
Ormai senza lavoro da un anno e con tante garanzie date, ma puntualmente disattese. L’ultima era arrivata un mese fa quando l’amministrazione Foti aveva annunciato che sarebbero stati presi in carico per svolgere funzioni di manutenzione nelle aree chiuse. Una soluzione tampone e temporanea in attesa che il Comune metta a bando le aree per affidarle in gestione.
«In queste settimane – denunciano i parcheggiatori – abbiamo incontrato il Comandate dei vigili che ci ha dato delle rassicurazioni. I servizi sociali hanno proceduto con le prese in carico, facendo la loro parte, ma poi né il sindaco né il Comandante hanno dato seguito».
La disperazione è aumentata questa mattina quando hanno cercato invano di incontrare qualcuno dell’amministrazione «ma ci hanno detto che stanno tutti in riunione». Da lì la decisione di salire sul tetto in segno di protesta. Sono stati necessari gli interventi del Comandante, Michele Arvonio, e soprattutto dell’assessore alle Politiche sociali, Teresa Mele, per farli desistere dalla protesta e lasciare il tetto del Comune.
«Sono stressati dalla difficoltà di trovare lavoro – spiega Arvonio dopo il confronto con i parcheggiatori – Naturalmente questa è una piaga sociale che non riguarda solo le cooperative di tipo B, ma chi per anni ha tenuto in piedi un sistema balordo e adesso noi ne scontiamo le pene. Dispiace, ma stiamo cercando di fare il possibile. C’è una disponibilità da parte nostra per un trimestre ad impiegarli nelle pulizie delle aree chiuse. Lo stiamo facendo anche se con qualche piccolo ritardo tecnico, anche perché interessa più uffici».
Arvonio ha annunciato che in settimana ci sarà la presa in carico di qualche parcheggiatore, ma non tutti. «Sono padri di famiglia che hanno necessità di trovare un lavoro. La soluzione, però, non sarà quella che cercano loro con un posto di lavoro nelle cooperative, ma cercheremo di fare il possibile. In questa settimana i soggetti disagiati verranno da noi a colloquio e selezioneremo quelli più bisognosi».
A tranquillizzare gli ex parcheggiatori ci ha pensato soprattutto l’assessore Mele: «Sono mesi che vengono da noi per questa problematica dei parcheggi – dice – Come servizi sociali abbiamo fatto una serie di schede con la presa in carico di tutte le persone che hanno lavorato per le cooperative come parcheggiatori e l’abbiamo trasmessa al Comandate Arvonio, ora devono essere ascoltati per vedere la fattibilità della attività da svolgere».
Intanto i tempi si stanno dilatando, mentre inizialmente era stato annunciato che la soluzione sarebbe arrivata a breve: «La presa in carico l’abbiamo fatta e trasmesso i fascicoli la settimana scorsa al Comando – ricorda Mele – Le persone che stamattina sono qui lo sanno perché la consegna l’ho fatta davanti a loro. I tempi tecnici non li conosco, il mio compito era quello di dare gli indirizzi».
L’ultima parola, dunque, spetterà al Comandante Arvonio che dovrà selezionare le persone più disagiate da impiegare nella manutenzione delle aree chiuse. Da parte dei parcheggiatori, però, il pessimismo è ai massimi storici: «Ormai ci dicono tante cose che non puoi credere più a nessuno – denunciano -. Noi chiediamo solo lavoro. Al momento non ci hanno dato garanzie nemmeno sui tempi».