Panama Papers: anche un irpino nei paradisi fiscali, tra Putin e Montezemolo

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Ci sarebbe anche un irpino – almeno di origine – tra i 732 nomi coinvolti nello scandalo dei Panama Papers. 11,5 milioni di documenti, appartenenti al quarto studio legale al mondo specializzato in operazioni offshore, il Mossack Fonseca (panamese appunto), venuti a galla grazie ad una maxi inchiesta giornalistica condivisa con l’International consortium of investigative journalists, che contengono informazioni su 214.488 entità offshore legate a persone in 200 Nazioni del mondo.

In altre parole i cosiddetti paradisi fiscali – ovvero i suddetti papers testimoniano i meccanismi messi in atto da clienti di tutto il mondo per creare società “opache”, al cui interno mettere al riparo dal fisco immense fortune economiche. E pensare che quello venuto a galla è solo la punta dell’iceberg, il resto del ghiacciaio è ancora immerso in mare, in attesa di emergere.

Ma torniamo al titolo d’apertura: il quotidiano belga “Le Soir” riporta che tra i 132 politici, tra cui Putin e Cameroon, gli imprenditori Montezemolo e Nicosia, il regista Pedro Almodovar, gli sportivi Jarno Trulli e Messi e l’attore Jackie Chan (giusto a citare alcuni) figura anche Franco Dragone, italo-belga originario di Cairano, in provincia di Avellino: organizzatore di spettacoli e cofondatore del Cirque du Soleil.

Dragone appare nella banca dati dello studio legale Lenville Overseas di Mossack Fonseca (sede a Panama), per aver utilizzato la società Lina International, registrata alle Isole Vergini britanniche, per effettuare alcuni pagamenti a favore del coreografo e direttore artistico dello show Giuliano Peparini, con cui l’italo-belga collabora dal 2004. L’identità della stessa società risulterebbe nascosta dietro ad una società panamense, mentre i pagamenti sarebbero relativi a servizi prestati per lo spettacolo “The House of Dancing Water” in scena permanentemente al casinò di Macao.

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