Il Palio dell’Anguria nonostante le difficoltà si svolgerà regolarmente il 18 agosto, come sempre ormai da ben 35 anni Il passante che, percorrendo via San Biagio dei Librai a Napoli, entrasse nel bellissimo palazzo Marigliano, dalla stupenda facciata rinascimentale, troverebbe nell’atrio due significative epigrafi storiche, in parte coperte dalla calce. La lapide posta sulla destra ricorda la celebre congiura di Macchia (1701), nella quale il palazzo ebbe una parte di rilievo perché li si riunivano i congiurati. Quella sulla sinistra, invece ricorda che: “ questo palazzo, nel secolo XV, appartenne ai De Capua, e vi visse Costanza di Chiaromente, regina di Napoli, moglie di Andrea De Capua, gran conte di Altavilla, gran protonotario del Regno, etc etc”. Altavilla Irpina, paese situato a metà strada tra Avellino e Benevento, ospiterà il prossimo 18 Agosto la 35° edizione del Palio dell’Anguria. La manifestazione tra spunto da un’ antico episodio storico che vide protagonisti Costanza di Chiaromonte e Andrea De Capua, feudatari del luogo. Costanza di Chiaromante, proveniente da ricchissima e potente famiglia siciliana, era stata prima sposa di Ladislao Durazzo re di Napoli, ma per motivi politici, Questi l’aveva ripudiata per sposare un’altra ricca donzella. Così la sfortunata regina Costanza fu relegata in una isolata residenza a Gaeta, dove visse per 3 lunghi anni in compagnia di una vecchia governante e tre damigelle condotte con se dalla Sicilia; un bel giorno poi il re la mandò a chiamare per comunicarle che aveva deciso di darla in sposa al suo diletto amico Andrea De Capua conte di Altavilla, le nozze furono celebrate il 16 dicembre 1395. Andrea era un giovane di bella presenza, mite e valoroso cavaliere, molto amato a corte, ma sopratutto stimato dal sovrano; per accattivarsi l’amore di Costanza l’aveva condotta prima a Capua per presentarla alla sua famiglia e poi in Altavilla suo feudo prediletto. Ad Altavilla Andrea e Costanza giunsero in uno splendido pomeriggio estivo e vi soggiornarono a lungo; le lunghe passeggiate in quei luoghi pieni di incanto e suggestione rinfrancarono lo spirito di Costanza dandole una certa serenità e facendole dimenticare in parte le sue pene e i suoi dolori. Poi, Andrea dovette partire alla volta di Riccia, per ordinare i preparativi necessari a ricevere la sua diletta consorte nella definitiva dimora e Costanza rimase di nuovo sola con i suoi pensieri e in lei maturò la convinzione di dover cancellare quell’ immagine d’infelice creatura, senza volontà, senza aspirazioni, senza trasporto e trovare nuova energia; ora la sua vita era legata a quella di un altro essere, e doveva perciò curarla e conservarla, lo avrebbe amato, quindi, Andrea. Così quando il marito tornò Costanza ne fu felice e cominciarono i preparativi per la partenza alla volta di Riccia (in Molise); espresse, però, al consorte la volontà di fare qualcosa per quei fedeli sudditi. Chiamati, così, a palazzo il governatore e gli eletti dell’università il Feudatario diede loro disposizione affinché fossero per quel anno ridotte le prestazioni feudali e per gli anni a venire l’Università avesse come obbligo il solo versamento di una somma di danaro alla Comital Corte. Una incontenibile esultanza pervase i vassalli che spontaneamente vollero manifestare la loro gratitudine, fu una gara a chi offriva i migliori prodotti della terra a Costanza, un gran banchetto e giochi e balli si tennero fino a sera, il giorno dopo partirono alla volta di riccia dove vissero fino alla morte. Nel 1979 un gruppo di giovani dell’emittente radiofonica Radio Studio S.E.I. decise di riproporre la storia di Andrea e Costanza, nacque così il Palio dell’Anguria che ogni anno richiama da tutta la regione Campania migliaia di spettatori; quest’anno un corteo storico molto suntuoso di circa 300 figuranti sfilerà lungo un itinerario riccamente addobbato con vessilli e richiami medioevali, richiamando un antico episodio storico che dal cuore e dalle menti degli altavillesi nei secoli ci è stato tramandato; come sempre l’apice della manifestazione si raggiungerà nel momento in cui gli asini rappresentanti i comuni partecipanti, faranno il loro ingresso sul campo di gara sostenuti da un appassionato tifo che finirà per coinvolgere tutti.
Redazione Irpinia
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