Dopo oltre quattro decenni di battaglie legali, si chiude la vicenda giudiziaria legata allo storico palazzo di proprietà degli eredi Sandulli di corso Vittorio Emanuele ad Avellino. Il Comune e i proprietari dell’immobile hanno raggiunto un accordo transattivo che pone fine a una causa ultradecennale.
L’intesa prevede che l’amministrazione versi agli eredi 1 milione e 350mila euro, suddivisi in tre rate: la prima da 585mila euro entro 45 giorni dall’approvazione del Bilancio di Previsione, la seconda da 615mila euro entro il 30 aprile 2026 e l’ultima da 150mila euro entro aprile 2027.
La querelle era iniziata nel lontano 1984, quando il Comune aveva bloccato i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Una decisione che, secondo le successive sentenze, aveva causato ingenti danni ai proprietari, privati per decenni delle rendite da locazione. La Corte d’Appello di Napoli aveva infatti riconosciuto il diritto al risarcimento per gli affitti non percepiti per un arco temporale di ben 42 anni, dal novembre 1984 al 30 aprile 2024.
La vicenda si era conclusa formalmente nel gennaio 2024, quando il Comune era stato condannato in via definitiva a pagare circa 3,2 milioni di euro.
Ora che stata ratificata definitivamente la vicenda conclusa grazie al lavoro dell’ex assessore al Contenzioso Mario Spiniello e dell’avvocato Pennetta, legale del Comune, Palazzo di Città riduce sensibilmente l’esborso economico di quasi 2 milioni.