Pacchi alimentari, la minoranza consiliare replica al sindaco di Montemiletto

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Dal gruppo “Liberamente Con Frongillo – Versione 2.0”, con i consiglieri comunali Agostino Frongillo, Ermando Zoina, Giuseppina Meola e Simona Ciampi di Montemiletto, riceviamo e pubblichiamo.

“Abbiamo appreso dai giornali che il Sindaco di Montemiletto ha manifestato rimostranze rispetto all’azione politica del nostro Gruppo consiliare. Se ne faccia una ragione: dopo dieci anni trascorsi ad avvelenare i pozzi può succedere di bere dalla stessa fonte! Avremmo preferito parlare di questa vicenda solo dopo che gli organi competenti avessero esperito tutte le azioni necessarie per scongiurare che ci siano state violazioni”.

“Invece, nostro malgrado, per il desiderio compulsivo del Sindaco di Montemiletto di andare sui giornali alla ricerca di notorietà, ci ritroviamo, per onore della verità, a dover replicare alle sue dichiarazioni. I fatti descritti dal Sindaco nella sua nota mancano di un elemento attorno al quale ruota tutta la vicenda. Se fosse vero, infatti, che un “privato cittadino” si sia recato, presso le abitazioni di persone in quarantena fiduciaria e obbligatoria, per consegnare un qualsivoglia dono, vi sarebbero delle forzature giuridiche”.

“Pur non contestando lo spirito caritatevole, non ci si può non chiedere come il “privato cittadino” abbia potuto apprendere della particolare condizione in cui si trovavano i nostri concittadini. La segretezza delle loro generalità, il loro nome e il loro domicilio, le condizioni di salute sono tutelati dalla legge. Tra i soggetti che hanno il dovere di custodire tali informazioni vi è il Comune e, in particolare, l’autorità sanitaria locale ovvero il Sindaco. La sicurezza con cui quest’ultimo sembra aver voluto allontanare qualsiasi sospetto, sostenendo che la catena di custodia delle informazioni, per quanto riguarda l’Ente da lui rappresentato, non sia stata violata l’apprezziamo e non abbiamo motivo di non credere alle sue parole”.

“A questo punto però, se violazione della Privacy delle persone in questione ci dovesse essere stata, andrebbe comunque ricercata. Noi siamo fiduciosi che le autorità preposte, qualora dovessero ritenere la nostra segnalazione meritevole di approfondimenti, accerteranno eventuali responsabilità. Il campo di ricerca si è ristretto, stante le parole del Sindaco. Queste parole però tracciano un segno, sottendono una verità che, semmai dovesse essere sconfessata raccontando una realtà che oggi si prova ad allontanare, avrebbe come naturale conseguenza le sue dimissioni”.

“Se il Sindaco è sicuro che nessuno violazione è stata compiuta e se è sicuro di aver fatto tutto quanto di sua competenza, ha semplicemente adempiuto al suo dovere. Se vi sono state “leggerezze”, questo sarebbe molto grave e le sue dimissioni sarebbero atto di rispetto per il buon nome del nostro Comune e dei diritti dei nostri concittadini. Su una cosa siamo d’accordo con il Sindaco e cioè che la comunità non meritava di essere amministrata da “certa gente”!”.