Sant’Angelo dei Lombardi – Prosegue l’azione delle Fiamme Gialle nell’ambito di quella che è stata definita operazione “SANTABARBARA 2011”, la particolare attività di servizio voluta dal Comando Provinciale di Avellino in concomitanza con il periodo di feste di fine anno. Un altro risultato è stato portato a termine dagli uomini della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi (agli ordini del tenente Luciano Maria Reale) che, ormai a pochi giorni dall’inizio delle festività natalizie, hanno dato corso a diversi controlli finalizzati alla scoperta di irregolarità ed all’individuazione di depositi di prodotti esplodenti o artifizi pirotecnici: in tale cotesto, nella mattinata odierna si perveniva all’individuazione, presso un negozio di ferramenta di Caposele, di un piccolo quantitativo di fuochi d’artificio. Ancorché di non rilevante entità quanto a peso (circa 20 chilogrammi), i 2.182 pezzi sequestrati erano tuttavia di particolare pericolosità sia per il luogo ove gli artifizi pirotecnici erano custoditi (all’interno dell’esercizio commerciale, in pieno centro cittadino) sia per l’elevata valenza esplodente dei prodotti (appartenenti alla IV e V categoria, con riferimento alla tabelle previste dalla legge). Il titolare della ferramenta, identificato per tale M.L. (di anni 62), originario del luogo, era sprovvisto d’autorizzazione alla detenzione ed alla commercializzazione dei prodotti esplodenti e nei suoi confronti non poteva che scattare pertanto la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi per detenzione illegale di materie esplodenti (articolo 678 del codice penale), per vendita di fuochi d’artificio senza la licenza prefettizia (articolo 47 del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza) e per omessa denuncia di materiali esplodenti (articolo 679 del codice penale). Un’ulteriore intensificazione d’attività sarà sviluppata dalle Fiamme Gialle man mano che ci si avvicinerà alla fine dell’anno, in un contesto d’azione che vede riuniti aspetti di prevenzione (nei confronti degli esercenti abilitati alla commercializzazione) e tratti più tipicamente repressivi (ricerca di illiceità tout court, sia quanto a corrispondenza tra prodotto posto in vendita e quanto previsto dall’autorizzazione che all’individuazione di depositi illegali).
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