Operazione Macchia d’olio: coinvolto opificio di Montoro Inferiore

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‘Macchia d’olio’: così è stata nominata l’operazione rivolta al contrasto dell’evasione fiscale nel commercio di oli lubrificanti a cui si è dato corso a conclusione di una complessa attività d’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma.
L’intervento si è sviluppato su tutto il territorio nazionale con l’impiego di oltre 200 militari e la contestuale effettuazione di circa 50 perquisizioni presso abitazioni, società, stabilimenti industriali, depositi commerciali e uffici pubblici.
Per quanto riguarda la provincia di Avellino, la collaborazione da sempre in essere fra i Reparti del Corpo si è concretizzata nell’esecuzione di un intervento presso un’importante azienda d’autotrasporti nell’area industriale di Montoro Inferiore.
Sulla base delle specifiche intese intercorse con il reparto della Capitale, le indicazioni del Comando Provinciale della Guardia di Finanza si sono tradotte nella predisposizione di uno specifico piano d’intervento che, a seguito di accurati sopralluoghi ed appostamenti, ha visto gli uomini della Brigata di Solofra, agli ordini del Maresciallo Aiutante Giovanni Caruso, intervenire contestualmente ai colleghi in azione nelle altre parti d’Italia presso una delle più importanti aziende operante in Irpinia nel settore degli autotrasporti.
La perquisizione presso i locali adibiti ad uffici della società è stata preceduta da un appostamento nei pressi dell’opificio attuato sin dalle prime ore dell’alba e si è sostanziata nell’acquisizione di copiosa documentazione contabile, necessaria ai colleghi di Roma per tratteggiare compiutamente le responsabilità penali dei soggetti implicati.
Oggetto di accurata ispezione sono stati gli uffici ed il deposito adibito al ricovero dei numerosi mezzi in dotazione alla società di autotrasporti, forte di un parco-automezzi di oltre 150 autoarticolati.
Le complesse indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Luca Tescaroli, riguardano le attività di un sodalizio criminoso con sede nella capitale ed operante nel settore della commercializzazione di oli lubrificanti (una dozzina gli indagati, in tutto) che, simulando la destinazione all’estero di importanti partite di prodotto, riusciva ad evadere l’imposta di consumo dovuta per lubrificanti che di fatto venivano immessi in consumo sul territorio nazionale. Gli accertamenti hanno inoltre permesso di identificare la rete degli incaricati della successiva vendita “in nero” del prodotto, destinato soprattutto ad officine ed autoricambi operanti nel centro-sud.
L’azienda oggetto del controllo a Montoro Inferiore è risultata essere tra le società deputate al trasporto dei prodotti per cui era stata evasa la relativa imposta, senza peraltro responsabilità di carattere penale.
Nel loro complesso, le indagini condotte a Roma hanno consentito di appurare che risultano esser state sottratte al fisco entrate per circa 1,5 milioni di euro. Nello stesso contesto sono stati rilevati dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma anche fenomeni di adulterazione dei prodotti commercializzati, che hanno causato seri rischi ad automobilisti ignari: in alcuni casi, infatti, è emerso che clienti di officine hanno lamentato malfunzionamenti e rotture anomale su vetture appena riparate proprio in quanto nei loro motori o impianti frenanti era stato impiegato un lubrificante miscelato abusivamente. Per questo motivo, i finanzieri hanno provveduto a sottoporre a sequestro preventivo presso la società di Roma circa 90.000 litri di prodotto, rinvenuto in più depositi, nell’attesa che gli esami di laboratorio ne stabiliscano l’effettiva composizione.

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